Si riapre il caso del bambino in copertina su Nevermind: i Nirvana accusati di pedopornografia
Si è riaperta nelle scorse ore la causa intentata da Spencer Elden, il 32enne statunitense apparso da piccolo, nel 1991, sulla copertina dell'album Nevermind dei Nirvana. Uno degli artwork più riconoscibili nell'immaginario grunge internazionale, realizzato dal fotografo Kirk Weedle durante un set in California, dove pago il padre del ragazzo, allora di appena quattro mesi, una cifra intorno ai 200 dollari per l'utilizzo dell'immagine. Il bambino, ormai diventato un giovane adulto, ha incominciato la sua battaglia legale contro la band, per la prima volta nel 2021, sostenendo che l'immagine in copertina che lo ritrae nudo a quattro mesi, costituisca pedopornografia. La corte d'appello federale della California, nelle scorse ore, ha annullato l'archiviazione della causa, richiesta e ottenuta, l'ultima volta, a settembre 2022, con la decisione del giudice della corte distrettuale degli Stati Uniti Fernando M. Olguin.
L'annullamento della sentenza di archiviazione
La notizia, riportata da Pitchfork, afferma che un collegio di tre giudici, lo scorso 21 dicembre, ha annullato la sentenza di Olguin in parte sulla base del fatto che ogni ripubblicazione di materiale pedopornografico può costituire una nuova lesione personale per Spencer Elden. Una decisione che però lascia molti spazi grigi nel caso Elden-Nirvana, anche perché la corte riferisce che non è in questione, almeno in questo appello, la definizione di pedopornografia in merito alla copertina: ci saranno altre sedi a doverlo decidere. Come riportato da Pitchfork, sono arrivate anche le prime voci da parte dei legali delle due parti, come l'avvocato della band che ha ribadito la strada percorsa fino a qui, affermando: "Questo intoppo procedurale non cambia la nostra opinione. Difenderemo questo caso senza merito con vigore e ci aspettiamo di prevalere".
Le accuse sui disturbi sessuali di Kurt Cobain
Dall'altra parte, l'avvocato di Elden sembra battere sulla potenziale viralità raggiunta da quell'immagine, diventata iconica nella storia della musica internazionale: "Lo sfruttamento commerciale mondiale all'ingrosso di un bambino potrebbe essere iconico, ma ciò non lo rende giusto e certamente non lo rende legale". La narrazione legale di Elden sembra spingere sui tasti dello "stress emotivo estremo", come riportato nella denuncia, subito dall'uomo durante la sua crescita, e si scaglia nuovamente contro la ri-edizione, 30 anni dopo, del capolavoro della band originariamente formata da Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl. A rendere più gravose le accuse di Elden sono le accuse nei confronti di Cobain, dopo aver ripreso alcune pagine del suo diario: "La sua visione distorta della copertina dell'album Nevermind è una manifestazione dei suoi disturbi emotivi e sessuali".