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Shade: “Sono ancora in ospedale, non uscirò in tempo per il singolo ma mi basta uscire vivo”

L’artista si trova in ospedale da alcune settimane a causa di un’infezione ai polmoni. Nelle scorse ore è tornato ad aggiornare i fan sulle sue condizioni di salute.
A cura di Andrea Parrella
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Nei giorni scorsi Shade aveva parlato dei problemi di salute che lo avevano colpito nelle ultime settimane, un'infezione ai polmoni che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Ora il cantante torna a parlarne con una nuova storia, un breve video in cui, se pure con ironia, fa capire che le sue condizioni di salute sono ancora precarie: "Sono ancora in ospedale, grazie per tutti i messaggi. Mi sa che non esco in tempo per il singolo estivo ma mi basta che esca vivo".

Queste le parole del rapper, che solo qualche giorno fa, si era mostrato in una story su Instagram in cui annunciava ai fan di trovarsi in ospedale. Il rapper, al secolo Vito Ventura, è tornato sull'argomento in un recente video pubblicato su Tik Tok, spiegando perché è stato ricoverato: "I miei polmoni non sono sani, per colpa di questa infezione, mercoledì ho smesso di respirare". Pesanti i problemi di respirazione che lo costringono ad affrontare una lunga terapia. Nonostante questo, non rinuncia all'ironia: "Ho dormito in hotel peggiori".

Perché Vito Shade è stato ricoverato in ospedale

Shade quindi aveva reagito ai titoli sulle sue condizioni di salute: ""Eccomi qui, sono ancora vivo, nonostante i titoloni. Vi spiego cosa è successo: i miei polmoni non sono sani, sembra che qualcuno ci abbia messo la sua sbobba. Per colpa di questa infezione, mercoledì ho smesso di respirare, sono finito al Pronto Soccorso e hanno fatto sì che respirassi di nuovo".

"Devo muovermi con l'ossigeno, respiro ancora male"

Il rapper ha comunque raccontato tutto in modo leggero e ironico, azzardando anche battute per sdrammatizzare la situazione: "Ho dormito in hotel peggiori, anche se respiro ancora di m**da". Quindi ha aggiunto: "Quello che dovrò affrontare non è una passeggiata, ma sicuramente c'è di peggio. Immagino sia il prezzo da pagare per aver provato a uccidere la musica italiana".

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