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Se la mania di organizzarsi in rete dilaga nelle piazze d’Italia. Intervista a Giorgio Marandola

Una lunga intervista a Giorgio Marandola ideatore e realizzatore di alcuni flash mob di grande impatto: “Ci piace far sorridere le persone, fare in modo che passino momenti di spensieratezza”
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giorgio marandola

È tra le manifestazioni urbane più gettonate del momento. La mission? Catturare l’attenzione per pochi minuti su una tematica, magari anche divertendosi. Rapido’, ‘improvviso’ e ‘folla’  sono le tre parole che compongono il significato di “flash mob”, “termine coniato nel 2003  per indicare una riunione, che si dissolve nel giro di poco tempo, di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, con la finalità comune di mettere in pratica un'azione insolita le cui regole possono essere illustrate ai partecipanti pochi minuti prima che questa abbia luogo o possono essere diffuse con un anticipo tale da consentire ai partecipanti di prepararsi adeguatamente” (Wikipedia)

In Italia, il fenomeno si è diffuso molto negli ultimi tre anni. Circostanze di natura politica e sociale hanno portato in piazza molte persone, in varie regioni, a manifestare il loro dissenso anche attraverso questa forma pacifica. La formula Flash Mob è stata protagonista di azioni di vari movimenti politici e sociali (Movimento 5 Stelle, Movimento giovanile "Il Nostro Tempo è adesso” ma è stata anche forma di omaggio alla memoria di grandi star dello spettacolo come Michael Jackson scomparso il 25 Giugno del 2009.

Anche Napoli e la Galleria Umberto I° , il mese scorso, esattamente il 9 Luglio, è stata una piazza protagonista. A parlarcene, in maniera “flash” è Giorgio Marandola, nato come blogger anni fa ed autore di “Flash Mob, da fenomeno sociale a comunicazione non convenzionale”. Il libro è prossimo ad una nuova edizione che  uscirà in autunno solo in formato elettronico, compatibile con e-readers e tablet oltre che aggiornata e arricchita con nuove case histories.

Giorgio, che cosa è un flash mob e quali sono i vari generi?

«Un flash mob è un momento di aggregazione preparato online tramite social network e mail, le persone si danno appuntamento, mettono in atto un'azione divertente o curiosa e poi si dileguano, il tutto nel giro di massimo 10 minuti. Di generi ormai ce ne sono a bizzeffe, ma i più classici sono le ‘coreografie’ in cui le persone ballano tutte insieme in un dato punto, il ‘frozen’ in cui al segnale convenuto i partecipanti si bloccano in mezzo alla strada o in un altro luogo ed i ‘silent rave’, che consistono nel ballare tutti quanti la stessa canzone riprodotta da un lettore mp3 ed usando le cuffie».

Cosa ti ha spinto ad occupartene e a farne il tuo cavallo di battaglia?

«Cavallo di battaglia… direi che è una delle mie attività parallele (si ne ho varie perché mi occupo di Proximity Marketing e mobile in Ideolo e coordino le attività digital di vari clienti) che grazie ad un discreto posizionamento nel "mercato" sono riuscito a far diventare produttiva, e con ottimi margini sia economici che di sviluppo. Il primo impulso è stato la curiosità e ciò che mi ha spinto è aver visto cosa combinavano e continuano a combinare gli amici di Improv Everywhere in USA, mi affascinano le iniziative del genere, ma non nascondo che l'attenzione dei media verso tali fenomeni è stato ciò che mi ha indotto a studiare ed attuare una strategia mirata a farne un'attività redditizia almeno sul medio periodo».

Quali sono i riscontri che hai nelle varie città italiane?

«Roma domina la scena, indubbiamente, è la piazza più attiva, al secondo posto metterei Bologna a pari merito con Milano, anche Napoli (dove è stato realizzato anche un altro "esperimento", ndr) non è male, ma la regione più ostica è la Sicilia».

E quel pomeriggio del 9 Luglio a Napoli….?

«Quello di Napoli è stato commissionato da un broker d'energia, Green Network Spa e si inserisce in una sorta di tour italiano per promuovere il brand, riposizionarlo e celebrare anche i 150 anni dell'Unità d'Italia». 

 Quali aspettative e progetti futuri hai in merito ai flash mob?

«I flash mob diverranno nuove forme, nuove situazioni, il gruppo che ho contribuito a creare diventerà un'agenzia, ci inventeremo nuove cose, colorate, inaspettate, mai banali. Sono uno dei responsabili del gruppo creativo che è dietro Flash Mob Roma e Flash Mob Italia, che si sta rapidamente evolvendo verso una vera e propria agenzia di ambient e street marketing, e lo sarà entro pochi mesi».

Perché occuparsi di flash mob e di questa forma di manifestazione creativa dal basso?

«Perché, come dici tu, è dal basso, sono le persone a renderlo possibile, noi che li organizziamo siamo attenti soprattutto a questo: a che aria tira nella nostra community ed in quelle delle altre realtà. Ci piace far sorridere le persone, fare in modo che passino momenti di spensieratezza, e ci fa piacere ricevere pacche sulle spalle e complimenti dopo gli eventi».

In quanto tempo si organizza un flash mob?

«Dipende dal numero che si vuol raggiungere e dallo scopo, se è di massa e l'obiettivo è fare numero può volerci anche un mese, sennò in pochi giorni 100 persone si portano in piazza facilmente».

Quali sono i luoghi che hai creato sui social network per seguire le attività in merito al flash mob che organizzi?

«Sicuramente su tutti Facebook, è quello che si presta meglio per gestire community ampie (17.000 unità solo su Roma), permette di condividere contenuti oltre a status updates e la sua struttura permette di presentare le attività del gruppo in maniera molto ordinata ed intuitiva».

 Giorgio, in ultimo, quali sono i luoghi in rete per rimanere in contatto con la community e seguire le tua attività e l’organizzazione dei vari flash mob in Italia?

«Le attività su Roma sono rintracciabili su www.flashmobroma.it e  http://www.facebook.com/flash.mob.roma.it mentre le attività sul nazionale  http://www.flashmobitalia.net/  https://www.facebook.com/flashmobitalia »

Intervista e video a cura di Francesca Ferrara

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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