Se a Napoli ti dicono che “te si ffatto comm’ accetta”, che vuol dire?
Comprendere il dialetto vuole dire anche entrare nella vita quotidiana, popolare, intima, di un luogo. Scoprire i segreti o le curiosità nascoste dietro un proverbio che sembra casuale ma, in realtà, non lo è mai, è come fare un viaggio straordinario nell'immaginario di un popolo: il viaggio di oggi è grazie ad un modo di dire decisamente strano, quasi ridicolo a sentirlo, che però è frequente ascoltare soprattutto fra i giovani di Napoli.
"Te si ffatto comm’ accetta": un paragone strano, azzardato, non immediatamente comprensibile al parlante non autoctono. Una similitudine tuttavia curiosa, divertente, che denota una capacità unica di rendere vivo e vivace il linguaggio comune: riflettendoci un po’ su, se ne scopre subito il motivo.
Anche in italiano, qualcosa è fatto con l’accetta, o tagliato con essa, se appare grossolana e priva di grazia: un oggetto tagliato talmente male e rozzo da sembrare scolpito a duri e violenti colpi di accetta. Come sempre il linguaggio può avere i più svariati significati e le più strane occasioni d’uso: non è senz'altro piacevole sentirsi dire che “sembri tagliato con l’accetta”. Vuol dire che madre natura non è stata poi tanto attenta e benevola con noi.
Poco raffinato, rozzo, spigoloso, sia di carattere e talvolta anche di carattere, ma non solo: il napoletano ha conservato questa particolare accezione, ma ne ha ampliato il senso anche alla sfera non strettamente "fisica", per così dire. Non è raro ascoltare questa frase, ad esempio, scambiata fra un gruppo di amici che si prendono in giro: se ti dicono che "te si ffatto comm’ accetta" vuol dire che il tuo aspetto non è dei migliori, e che magari dovresti regolarti con il consumo di alcol. Perché se "si ffatto comm’ accetta" può voler dire che sei, visibilmente, ubriaco: è questo il principale significato che il dialetto napoletano ha assegnato al curioso modo di dire.