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Scuola al via non solo in Italia: in Francia e negli Usa arriva la settimana supercorta di 4 giorni

Al via il nuovo anno scolastico non solo nel nostro Paese. Tra i soliti problemi italiani, diamo uno sguardo al resto del mondo, che si interroga sempre di più su come organizzare l’orario scolastico e sull’uso delle tecnologie in classe. Da quest’anno in Francia e negli Usa si sperimenta la settimana “supercorta” con soli 4 giorni di scuola.
A cura di Redazione Cultura
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Il prossimo anno scolastico sarà segnato da poche novità per gli studenti italiani, ormai abituati perlopiù alla famosa settimana corta da 5 giorni o a quella classica da 6. Ma non è così in tutto il mondo. Gli indirizzi pedagogici più recenti, infatti, si stanno concentrando molto soprattutto all'estero su questioni come la presenza dei supporti tecnologici e sul tempo scolastico.

È una novità di questi giorni, infatti, che in Francia hanno deciso infatti di introdurre la settimana "supercorta" a scuola, cioè solo quattro giorni sui banchi, con il mercoledì di riposo. Finora la nuova soluzione non ha fatto impazzire di gioia i genitori e gli insegnanti francesi che oggi si sono ritrovati in classe per l'inizio della nuova stagione scolastica. In realtà, il mercoledì libero non è una novità e la scelta di reintrodurlo sta scatenando non poche polemiche.

Lo stesso, come riporta oggi Repubblica, sta accadendo negli Stati Uniti, dove l'indirizzo generale (benché in presenza di un'autonomia decisamente più spinta che nel vecchio continente) è di una scuola sempre meno invasiva nella vita di tutti i giorni, relativizzata rispetto a tutte le altre agenzie formative e soprattutto che punta forte sulla tecnologia. Nelle scuole materne ed elementari sarà ridotta ufficialmente la permanenza in classe ma non è questa l'unica novità che, nel mondo sviluppato, sembra avanzare.

A luglio scorso, infatti, per tornare al caso francese sono stati vietati i cellulari a scuola, divieto che vale anche per gli studenti delle medie. Il Parlamento francese ha infatti approvato la legge che proibisce l'utilizzo nelle scuole di “dispositivi portatili collegati a internet”. Il provvedimento, fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron durante la campagna elettorale del 2017, coinvolgerà ogni genere di apparecchiatura capace di collegarsi alla rete: dai telefonini ai tablet, passando per gli smartwatches. Sono però previste eccezioni "per scopi pedagogici", che verranno lasciate alle valutazioni dei singoli istituti nei rispettivi regolamenti interni.

La versione francese all'apprendimento, con la riduzione dei supporti tecnologici in classe, ha generato anche qui un acceso dibattito, soprattutto nel nostro Paese dove pare per ora prevalere di più una linea di buon senso. Naturalmente, come sempre in campo pedagogico, solo i risultati ci potranno dire cosa e come è meglio fare in futuro.

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