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Scoperto un nuovo tempio nel Parco Archeologico di Selinunte in Sicilia: sarebbe del 570 aC

Gli scavi nel Parco archeologico di Selinunte hanno portato alla luce un nuovo tempio databile tra il 580 e il 570 aC.
A cura di Redazione Cultura
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Il ritrovamento di un tempio nel parco archeologico di Selinunte
Il ritrovamento di un tempio nel parco archeologico di Selinunte

È stato riportato alla luce un nuovo piccolo tempio nel Parco di Selinunte. La scoperta è avvenuta assieme a quella di nuovi edifici nell'area sacra e a una struttura che potrebbe essere un piccolo tempio e che i ricercatori posizionano alle spalle del Tempio C. Il ritrovamento è avvenuto grazie al lavoro che da dieci anni fanno gli archeologi dell'Institute of Fine Arts-Nyu e dell'Università degli studi di Milano che effettuano proprio scavi archeologici a SELINUNTE, studiando a fondo i santuari urbani all'interno del grande muro di peribolo sull'Acropoli e portando alla luce porzioni di abitati e interessanti manufatti.

Il lavoro svolto è così importante e i passi avanti compiuti da quest'ultima campagna di scavo sono importanti al punto tale che se le ipotesi dovessero risultare esatte, si potrebbe riscrivere il perimetro dell'area, scrivono i ricercatori. Intanto si pensa che i reperti possano essere datati tra il Corinzio Medio e il Corinzio Tardo, ovvero tra il 580 e il 570 avanti Cristo e permetteranno anche di studiare le tecniche di costruzione, il sollevamento e la messa in opera dei blocchi, dando la possibilità di avere ancora più informazioni sui primi 50 anni di Selinunte (630-570 avanti Cristo).

Il ritrovamento di un tempio nel parco archeologico di Selinunte
Il ritrovamento di un tempio nel parco archeologico di Selinunte

Stando a quanto si legge nella nota in cui si rende pubblico il ritrovamento: "Le esplorazioni riguardano più zone del grande santuario urbano sull'acropoli, tra le aree di culto più significative del mondo greco dell'età arcaica e classica, dove la missione ha individuato con certezza il grande accesso monumentale a nord-ovest, ma anche un ambiente con un pozzo circolare, diversi oggetti, monete e un gioiello in oro, oltre a una struttura che parrebbe condurre a un tempietto non ancora conosciuto, non grandissimo e senza colonne". I risultati degli ultimi scavi saranno presentati domenica 11 agosto, alle 18, al Baglio Florio, dal direttore del Parco archeologico Felice Crescente e dall'archeologo Clemente Marconi, che coordina sessanta collaboratori e studenti che hanno effettuato diversi lavori di indagine.

"Le ricerche di quest'anno hanno portato notizie anche sulle azioni rituali legate alla costruzione del Tempio R – si legge sempre nella nota -: quando fu innalzato le strutture attorno erano state rase al suolo fino alle fondamenta e sarebbero stati condotti diversi riti, quasi a voler ‘purificare' l'area. Qui è stata ritrovata una cuspide di lancia in ferro (machaira) ‘defunzionalizzata', cioè privata della punta e del filo della lama, un rituale per far perdere simbolicamente all'arma il suo potere offensivo. "Le attività di ricerca effettuate in questa zona riservano sempre nuove scoperte e in questo caso si tratta di rinvenimenti di grande valore. In autunno, quando riprenderanno le attività, avremo dettagli più chiari sulla portata del ritrovamento" ha affermato l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato.

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