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Scoperto un manoscritto inedito del Milione di Marco Polo, a 700 anni dalla sua morte

Nel pieno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte dell’esploratore veneziano nel 1324, è stato ritrovato un manoscritto del Milione, la sua opera più importante.
A cura di Elena Betti
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Il 2024 sembra essere l’anno di Marco Polo. A 700 anni dalla sua morte si aggiunge infatti un nuovo manoscritto del Milione, l'opera più importante dell'esploratore veneziano. Il manoscritto, già presente nei cataloghi della Biblioteca Jacobili di Foligno, ma finora sconosciuto agli studi poliani, ad oggi è l’ultimo, in ordine cronologico, dei 145 codici noti del testo di Polo e riveste un notevole interesse perché aggiunge importanti informazioni sulla sua diffusione e sulle diverse versioni che si sono susseguite. Un ritrovamento, quindi, frutto del lavoro di Eugenio Burgio, Mariana Buzzoni e Samuela Simion dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e Antonio Montefusco dell’Università di Nancy.

L'importanza del Milione

A pochi giorni dal convegno “Marco Polo, il libro e l’Asia. Prospettive di ricerca vent’anni dopo”, uno dei convegni più importanti del programma per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte dell’esploratore, il manoscritto ritrovato è un vero e proprio regalo. Il Milione è infatti un testo importantissimo che contiene i resoconti dei viaggi in Asia intrapresi da Marco Polo insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, scritto sotto dettatura dell'esploratore veneziano da Rustichello da Pisa, autore di romanzi cavallereschi, mentre i due si trovavano nel carcere di San Giorgio a Genova. Quella della diffusione del Milione è in effetti ricordata come una delle storie più appassionanti della letteratura medievale. Un grande successo che portò a moltissime traduzioni e riscritture, la prima delle quali sembra risalire a un tempo in cui l’esploratore veneziano era ancora in vita e che sembra essere quella che ha determinato il successo del manoscritto. Una traduzione che secondo gli studiosi sarebbe stata realizzata nel primo quarto del Trecento nella parte nord-orientale dell’Italia con versioni sia in latino che in volgare e sarebbe la più letta e conosciuta in Europa, probabilmente derivante da un ambiente religioso, come suggeriscono i diversi tagli di informazioni considerate scabrose.

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I primi dettagli del manoscritto

Segnalato da Fabio Soncin, un dottorando del dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, prima di essere sottoposto a varie analisi e ricerche, il manoscritto è stato visionato dal bibliotecario Ivan Petrini. Secondo la sua analisi le origini del manoscritto sarebbero sconosciute, ciò che è certo è che si tratti testo quattrocentesco composto da 110 carte scritte da una sola mano e dove sembrano mancare le carte iniziali e alcune interne. Il testo è ora catalogato e conservato presso la Biblioteca Diocesana Ludovico Jacobili di Foligno indicato come “Jacobili A.II.9”.

In attesa delle analisi del manoscritto, la versione digitale del Milione

Dalle prime analisi di Samuela Simion sembra si possano già individuare alcuni particolari che determinano l’importanza del ritrovamento, ma dettagli più precisi si potranno ottenere solo nei prossimi mesi, quando arriveranno pubblicazioni più dettagliate. Nel mentre sarà possibile consultare il manoscritto del Milione in versione digitale. Tra le iniziative proposte nell’anno dedicato a Marco Polo c’è infatti la pubblicazione, tramite Edizioni Ca’ Foscari, della prima edizione digitale dell’opera dell’esploratore veneziano a cui potranno accedere gli studiosi di tutto il mondo in open access e open source.

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