Scoperto relitto nel Mar Baltico: potrebbe contenere la Camera d’Ambra rubata dai nazisti
Una scoperta in fondo al mare che potrebbe segnare il ritrovamento di quella che a lungo è stata definita l'ottava "meraviglia del mondo". È la Camera d'Ambra del palazzo di Caterina a Carskoe Selo, edificata per lo zar russo Pietro il Grande nel 1700 e saccheggiata dai nazisti nel 1941. Si troverebbe, secondo i subacquei del team di Baltictech, in fondo al Mar Baltico, all'interno di relitto di una nave nazista ritrovato ieri. Una scoperta storica, quella messa a punto dai subacquei est europei, della nave da carico nazista ‘Karlsruhe’, affondata dai sovietici nel 1945 sul finire della Seconda guerra mondiale. Il team, infatti, ha avvistato forzieri e altri oggetti intorno al relitto. Forse si tratta dei famosi tesori della ‘Camera d’Ambra’, una stanza dalle pareti rivestite con sei tonnellate di ambra, specchi e foglie d'oro, che potrebbe essere stata trasportati dai tedeschi sulla nave affondata. Il team di Baltictech continuerà le operazioni di recupero del relitto da aprile 2021.
La Camera d'ambra fu creata originariamente in Prussia e donata poi agli alleati russi, sparì durante la seconda guerra mondiale ed è stata ricostruita nel 2003. Per la sua singolare bellezza è stata spesso definita l'ottava "Meraviglia del Mondo". Nel settembre 1941, infatti, il palazzo di Caterina fu confiscato dalla Wehrmacht, dal 18 ottobre 1941 la Camera d'ambra fu smontata dai nazisti in 36 ore, collocata in 28 casse e spedita a Königsberg, dove si trovava la collezione di Federico II di Prussia. Il 13 novembre 1941 il giornale Königsberger Allgemeine Zeitung diede informazioni sull'esposizione di una parte della Camera d'ambra nel castello di Königsberg. Dopodiché il nulla. La Camera scomparve misteriosamente alla fine del conflitto e non se ne seppe più nulla fatta eccezione per alcuni frammenti ritrovati in varie parti del mondo presso collezionisti privati.
Nel 1979 il governo sovietico diede l'incarico di ricostruire la Camera basandosi su disegni e fotografie in bianco e nero dell'originale e sull'unica foto a colori disponibile. Operazione portata avanti per decenni, fino alla conclusione dei lavori nel 2003. Con il ritrovamento di ieri del relitto tedesco, una nuova pagina potrebbe scriversi nella ricostruzione storica di uno dei più grandi misteri della storia.