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Scoperto autoritratto di Michelangelo in un disegno: “È la sua firma nascosta”

Il profilo di Michelangelo si affaccia, nascosto fra le pieghe dell’abito di Vittoria Colonna, in un disegno dedicato alla sua musa. Sarebbe la seconda “firma” del genere che ci avrebbe lasciato il Buonarroti e che fornirà indizi preziosi riguardo la sua corporatura e lo stato di salute.
A cura di Redazione Cultura
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Il profilo di Michelangelo Buonarroti si affaccia, nascosto fra le pieghe dell'abito di Vittoria Colonna, in un disegno dedicato alla sua musa dell'artista della Cappella Sistina. È quanto sarebbe stato scoperto da Deivis de Campos, dell'università di Porto Alegre. La sagome del grande artista appare simile all'autocaricatura che egli stesso aveva tratteggiato nel 1509, di fianco a un sonetto dedicato all'amico Giovanni da Pistoia. Lì si era disegnato in posizione eretta, nell'atto di dipingere la Cappella Sistina, mentre nel ritratto di Vittoria Colonna si sarebbe disegnato col corpo piegato in avanti ad angolo acuto, come se stesse dipingendo l'intero ritratto.

Secondo l'esperto d'arte e studioso Deivis de Campos, l'autocaricatura potrebbe essere una sorta di firma nascosta dell'artista, e potrebbe fornire preziosi indizi riguardo la sua corporatura e lo stato di salute a quel tempo. La scoperta rappresenta un altro passo avanti nella caccia al tesoro che i ricercatori hanno intrapreso per scovare disegni e simboli nascosti nelle opere di Michelangelo. Come quelli uterini già riscontrati nel capolavoro di Michelangelo, la Cappella Sistina in Vaticano.

Vittoria Colonna, la musa del bisex Michelangelo

Vittoria Colonna è stata una poetessa e nobildonna italiana vissuta tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI. Appartenente alla nobile famiglia dei Colonna, in quanto figlia di Fabrizio Colonna e di Agnese di Montefeltro, dei Duchi di Urbino, ella stessa ebbe il titolo di marchesa di Pescara. I Colonna erano, in quegli anni, alleati della famiglia D'Avalos e, per suggellare tale alleanza, concordarono il matrimonio fra Vittoria e Ferdinando Francesco quando ancora erano bambini.

Quali erano i rapporti tra Vittoria Colonna e Michelangelo? I due intesserono una intensa relazione verso la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta del Cinquecento, in quel momento particolarmente delicato del percorso creativo del maestro che coincide con l’esecuzione del “Giudizio finale” fino all’esito conclusivo della tormentata vicenda del monumento funebre per papa Giulio II. La psicanalista Vittoria Magherini, colei che definì in termini medici la sindrome di Stendhal, dedicò uno studio alla bisessualità di Michelangelo, mettendo in luce le differenze dei rapporti affettivi che Michelangelo stabilì o cercò di stabilire con gli uomini e con le donne elette. I due personaggi che furono oggetto del maggior trasporto amoroso dell’artista furono Tommaso de’ Cavalieri e per l'appunto Vittoria Colonna.

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