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Scoperte nove teste di coccodrillo nelle tombe egiziane: il mistero della necropoli tebana

Nove teschi di coccodrillo di grandi dimensioni sono stati trovati avvolti nel lino. Risalgono al Nuovo Regno d’Egitto tra il XVI secolo a.C. e l’XI secolo a.C.
A cura di Cristina Somma
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Necropoli di Tebe
Necropoli di Tebe

Nove teste di coccodrillo sono state trovate nella necropoli tebana in due antiche tombe egizie appartenenti a due nobiluomini. Si tratta di Cheti, un uomo investito di un'alta carica durante il governo del faraone Nebhepetra Mentuhotep II (2055 a.C.-2002 a.C.), e di un anonimo servitore della corte reale che aveva una posizione sociale abbastanza elevata. I resti dei rettili, principalmente frammenti di cranio e mandibola, denti sciolti e osteodermi, sono stati riportati alla luce da un team di archeologi del Centro di Archeologia Mediterranea dell'Università di Varsavia, guidati da Patryk Chudzik, che dal 2013 esaminano i reperti di quelle aree archeologiche nella necropoli tebana, una regione dell'Alto Egitto sulla riva occidentale del Nilo, di fronte a Tebe. La necropoli fu utilizzata per sepolture rituali per gran parte del periodo faraonico, soprattutto durante il Nuovo Regno d'Egitto, tra il XVI sec. a.C. e l'XI sec. a.C.

I nove teschi di coccodrillo rinvenuti nelle tombe sono di grandi dimensioni e presumibilmente del coccodrillo originario degli habitat d'acqua dolce d'Egitto. Le teste erano avvolte nel lino e, soprattutto, prive di qualsiasi forma di conservazione. "Questa – ha detto Chudzik ad Arkeonews – è una scoperta del tutto insolita e la prima del suo genere nella storia della ricerca in Egitto". Lungo il Nilo sono state trovate molte mummie di coccodrilli interi, depositate poi in catacombe appositamente preparate per animali sacri. La particolarità di questa scoperta sta nel ritrovamento esclusivo del cranio del rettile, senza il corpo, riposto nella tomba, avvolto nel lino e senza essere mummificato. Un altro elemento insolito è il ritrovamento di coccodrilli sepolti insieme con esseri umani, piuttosto che nelle catacombe dedicate agli animali sacri.

Resti dei nove teschi di coccodrillo ritrovati
Resti dei nove teschi di coccodrillo ritrovati

Nell'antico Egitto i coccodrilli erano sacri e venerati poiché erano l'incarnazione del dio Sobek. La divinità veniva associata al coccodrillo del Nilo o dell'Africa occidentale e veniva raffigurata come un vero coccodrillo o come un essere umano con la testa di coccodrillo. Sobek era associato al potere faraonico, alla fertilità e all'abilità militare, ma fungeva anche da divinità protettiva con qualità apotropaiche, scaramantiche, soprattutto per proteggersi dai pericoli del Nilo. Secondo Chudzik, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere e svelare il mistero che si cela dietro questo ritrovamento.

Il principale tempio dedicato al dio Sobek si trova a Kom Obo, nell'Alto Egitto, nei pressi di Assuan. Sobek veniva rappresentato in forma di coccodrillo, o di uomo con testa di coccodrillo, ed era il marito di Hathor, la dea con le corna e le orecchie bovine, o di Neit, il dio della guerra. Sobek è una divinità aggressiva che rispecchia il coccodrillo del Nilo, grande e minaccioso, infatti vicino al santuario è stata rinvenuta una necropoli dove sono stati ritrovati numerosi coccodrilli mummificati, legati alla figura del dio.

Il tempio sorge sulle rive del Nilo e in antichità veniva chiamato Pa-Sobek che significa "Il possedimento di Sobek". Gran parte del santuario è stato distrutto dalle inondazioni del Nilo, dai terremoti e dai successivi costruttori che utilizzarono l'edificio come cava edile. Alcuni dei rilievi interni vennero deturpati quando il tempio venne trasformato in una chiesa copta ortodossa, ma molti dei bassorilievi sono rimasti e si possono ancora ammirare.

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