Scoperta una necropoli gallo-romana sotto una stazione dei treni a Parigi
Al centro di Parigi, tra il V e il XIV arrondissement, praticamente dove sono i Jardin du Luxemburg, è stata trovata una necropoli del II sec con una cinquantina di scheletri. Un ritrovamento straordinario visto anche il luogo in cui è avvenuto il ritrovamento, pochi metri sotto i piedi calpestati ogni giorno da migliaia di parigini. La scoperta è stata fatta durante i lavori di ammodernamento vicino alla stazione RER di Port-Royal, quando il lavoro degli archeologi è obbligatorio, proprio per evitare che si colpisca in qualche modo il patrimonio artistico e infatti è servito a ritrovare questa necropoli lutezia – dal nome della zona su cui sarebbe stata costruita Parigi – di età gallo-romanica
A fare questa scoperta sono stati gli archeologhi dell'Institut National de Recherches archéologiques préventives (Inrap) sul cui sito, oltre alle foto di questo scavo, sono date maggiori informazioni su ciò che è stato trovato: "Le necropoli erano ubicate all'uscita della città e le sepolture ai margini di una strada. Durante l'Alto Impero, Lutèce, la cui urbanizzazione meridionale si estendeva fino alla Val de Grace, aveva diverse necropoli. La più importante, nota come "necropoli meridionale" – detta anche necropoli di Saint-Jacques o anche necropoli di rue Pierre-Nicole (per il gran numero di sepolture scoperte nella parte meridionale di questa strada) – si sviluppava a sud di la città, lungo il cardo maximus (attuale rue Saint-Jacques)".
Questi scavi sono sfuggiti a precedenti lavori stradali, compresa la costruzione proprio della linea ferroviaria che attraversa quel pezzo della Capitale francese e permette di dare ulteriori dati sui limiti di questa necropoli la cui conoscenza risaliva alle osservazioni fatte nel XIX secolo, come si legge sempre sul sito dell'Inrap, che spiega come lo studio del materiale, all'epoca, indicava "un uso regolare dello spazio funerario dall'inizio del I secolo fino al III secolo per iniziare ad essere abbandonato nel IV secolo". La
Lo scavo ha portato alla luce 50 tombe sepolcrali, generalmente datate al II secolo, costruite con una densità elevata e talvolta sovrapposte l'una all'altra. "È quasi miracoloso che questa piccola isola sia stata preservata. Non c'è mai stata un'occupazione sopra" ha detto Camille Colonna, responsabile per le Ricerche archeologiche del cantiere, che a Le Figaro ha anche ammesso: "Eravamo quasi certi di trovare qualcosa". Quelle scoperte sono esclusivamente sepolture e i soggetti sono maschi e femmine prevalentemente adulti, con poco meno delle sepolture che è anche accompagnata da oggetti: "Questi possono essere contenitori in ceramica (tazze, bicchieri, brocche o piatti…) o in vetro (balsamarium, lacrimogeni, bicchieri…). Più raramente, una moneta viene posta nella bocca del defunto o nella sua bara. Questa pratica, comune nell'antichità, è probabilmente l'obolo del traghettatore degli inferi, Caronte. Restano infine diverse tracce di scarpe per la presenza di tanti piccoli chiodi che formavano la suola: o sono in posizione di calzata ai piedi dell'individuo, oppure sono depositate sul fianco del soggetto. Sono stati portati alla luce alcuni oggetti legati all'abbigliamento (fibule, gioielli, spille, cinture)".