Scoperta nuova statua Moai nell’Isola di Pasqua, ecco perché potrebbero essercene altre
Una nuova statua Moai è stata scoperta a Rapa Nui, in Cile, sull'Isola di Pasqua, un'isola vulcanica celebre per i ritrovamenti di questo tipo di sculture di pietra. Per questo motivo, secondo gli archeologi, è possibile trovarne altre nella stessa area.
Le statue Moai sono sculture sacre risalenti a più di 500 anni fa, realizzate da una tribù di nativi polinesiani. La scultura Moai ritrovata pochi giorni fa era sepolta nel letto di un lago ormai prosciugato. A comunicarlo è stato Salvador Alan Hito, il vicepresidente di Ma'u Henua, l'organizzazione indigena che supervisiona il parco nazionale dell'isola. Secondo Alan Hito questa scoperta è molto importante per il popolo di Rapa Nui e per approfondire la conoscenza della civiltà antica. Il professore di archeologia dell'Università dell'Arizona, esperto di Rapa Nui, Terry Hunt sostiene che questa scoperta sia la prima all'interno di quell'area, non erano mai state trovate prima statue Moai nel letto di quel lago.
"I moai sono importanti perché rappresentano davvero la storia del popolo Rapa Nui – ha dichiarato alla ABC Hunt – erano gli antenati divinizzati degli isolani. Sono un'icona in tutto il mondo e rappresentano davvero il fantastico patrimonio archeologico di quest'isola". Il ritrovamento di questa scultura è avvenuto in seguito ai cambiamenti climatici dell'area: il lago si è prosciugato e la scultura è venuta alla luce. Se le condizioni di siccità dovessero persistere, potrebbero emergere altri Moai mai trovati prima. Gli archeologi quindi sono a lavoro per cercare di rinvenire altre testimonianze di quell'antica civiltà polinesiana. Sperano nel ritrovamento di altri Moai, ma anche di possibili strumenti che gli artigiani utilizzavano per realizzarli.
"Sono stati nascosti dalle alte canne che crescono nel letto del lago – ha detto Hunt – e bisogna cercare con qualcosa in grado di rilevare ciò che si trova sotto la superficie del terreno". Così si potrebbe scoprire che c'è dell'altro perché, secondo Hunt, dove c'è un Moai è probabile ce ne siano delle altre poco distanti. Sull'Isola di Pasqua ci sono circa 1.000 Moai. Si pensa che incarnino spiriti ancestrali ed erano stati riposti intorno all'isola, rivolti verso l'interno, per proteggere la popolazione. Il sito protetto dall'UNESCO è l'isola più remota del mondo. Le statue Moai, in particolare, sono una delle principali attrazioni per i turisti.
Molti dei monumenti però sono ancora in fase di scavo, vulnerabili ai danni. Nei mesi scorsi, ad esempio, un uomo ha dato fuoco all'isola, danneggiando alcune statue: lasciandole carbonizzate e incrinate. Un'eruzione vulcanica invece ha colpito l'isola un anno fa e ha raso al suolo più di 247 miglia quadrate di terra, danneggiando anche i Moai. Nel 2020 una scultura è stata abbattuta da un camioncino in fuga. Ancora, nel 1868 una statua, nota come Hoa Hakananai'a (significa amico perduto o rubato, ndr) è stata presa senza consenso dalla Royal Navy del Regno Unito e oggi si trova nel British Museum. Quest'ultima vicenda è ancora oggi al centro di un dibattito: si discute se sia giusto che l'opera venga rimpatriata o che per ora rimanga in custodia in Gran Bretagna dov'è conservata.