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Scoperta archeologica in un cantiere Anas, la “Fanciulla di Plestia” diventa un caso

L’inestimabile tesoro è stato presentato oggi alla Camera dei deputati alla presenza del ministro Franceschini, in occasione della firma del protocollo di intesa sulla valorizzazione archeologica siglato tra Anas, Mibact e Mit.
A cura di Redazione Cultura
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Dettaglio del tesoro contenuto nella tomba della "Fanciulla di Plestia"
Dettaglio del tesoro contenuto nella tomba della "Fanciulla di Plestia"

Succede spesso, in Italia, di imbattersi durante gli scavi per la realizzazione di strade e infrastrutture in opere d'arte dal valore inestimabile. Stavolta il fortunato "imprevisto" è accaduto mentre si costruiva la nuova SS 77 Foligno-Civitanova Marche, gli addetti ai lavori si sono imbattuti nel con il ritrovamento della tomba della “fanciulla di Plestia”, il cui nome deriva da un’antica città romana esistente sotto il tracciato .

La fanciulla se ne stava lì da duemila anni e passa, accerchiata da tutto il suo corredo di gioielli e ornamenti, tra bracciali, vasi con intarsi rossi, pendenti in bronzo e fibule decorate con ossi. Esattamente come sarebbe accaduto a una damigella à la page del VII-VI secolo a.C.

Tale tesoro è stato messo in mostra oggi, alla Camera dei Deputati, alla presenza del ministro dei beni culturali Dario Franceschini, in occasione della firma del Protocollo di Intesa sulla valorizzazione archeologica tra Anas, Mibact e Mit, durante i lavori del convegno ”Infrastrutture ed Archeologia: da interferenza ad opportunità. Archeolog: un esempio di buona pratica”. Presenti anche il presidente dell’Anas Gianni Vittorio Armani e il vice presidente della Camera dei Deputati Marina Sereni.

La "fanciulla di Plestia", in sostanza, rappresenta un esempio formidabile di come, nel Belpaese, spesso l'imprevisto possa trasformarsi in un'opportunità di sviluppo e in un volano culturale e, in prospettiva, turistico.

I lavori di scavo svolti in questi mesi hanno portato alla luce antichi insediamenti, tutti aderenti al tracciato moderno, che collegava l’entroterra umbro-marchigiano con l’Adriatico. Un tratto popolato inizialmente da villaggi preistorici e protostorici, passando poi per gli insediamenti risalenti all’epoca romana, fino ad arrivare a tracce antiche e medievali.

Ripercorrendo le tracce di questo tracciato si è arrivati alla tomba della dama di epoca romana che, grazie alla collaborazione tra le Soprintendenze Archeologiche delle Marche e dell’Umbria, sarà esposta al Museo Archeologico Nazionale delle Marche in vista della prossima Festa dei Musei, il 2 luglio.

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