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Scavi di Oplontis, una notte con la moglie dell’imperatore nella grandiosa Villa di Poppea

Continuano le visite notturne nei siti archeologici campani. Da Pompei a Ercolano, fino alla Villa di Poppea e all’Antiquarium di Boscoreale. Pochi euro per godersi alcuni dei siti Unesco più famosi al mondi illuminati da una luce speciale.
A cura di Redazione Cultura
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Per il progetto "Campania by night" continuano gli ingressi serali e notturni nei più bei siti archeologici della Campania, dagli Scavi di Pompei a quelli di Ercolano, fino ai meravigliosi Scavi di Oplontis, dove nei fine settimana sarà possibile effettuare un suggestivo percorso illuminato all’interno della Villa di Poppea. All’ingresso i visitatori saranno accolti dal personale del parco Archeologico di Pompei che distribuirà un opuscolo informativo. Nel prezzo del biglietto, possibile una visita all’Antiquarium di Boscoreale dove si potranno visitare le sale del piccolo ma bellissimo museo con l’accoglienza da parte del personale volontario della Pro Loco.

Nel corso della serata, sarà possibile assistere ad un breve filmato che illustra il territorio vesuviano, proiettato a ciclo continuo nell’Auditorium. Sarà visitabile, inoltre, nella sala Piroghe, l’esposizione “In cammino”, che ospita reperti di Pompei ed altri siti vesuviani di rientro o in partenza per varie mostre ed eccezionalmente mostrati al pubblico.

Gli scavi di Oplontis a Torre Annunziata

Gli scavi di Oplontis si trovano al centro della moderna città di Torre Annunziata. Il nome Oplontis è attestato unicamente nella Tabula Peutingeriana, copia medioevale di un'antica mappa relativa alle strade esistenti in Italia all'epoca dell'Impero Romano. In questa carta il toponimo Oplontis indica alcune strutture posizionate tra Pompei ed Ercolano.

La Villa di Poppea, seconda moglie di Nerone

Il monumento principale è la Villa di Poppea inserita tra i beni che l'UNESCO ha definito "Patrimonio dell'Umanità": grandiosa costruzione residenziale della metà del I secolo a.C., ampliata in età imperiale, era in corso di restauro al momento dell'eruzione. È attribuita a Poppaea Sabina, seconda moglie dell'imperatore Nerone, rientrante nel patrimonio della famiglia imperiale.

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