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Scavi di Oplontis, scoperto un feto di 36 settimane nel cimitero dei ‘fuggiaschi’ dal Vesuvio

La clamorosa scoperta dall’analisi dei 54 scheletri rinvenuti negli anni Novanta nella Villa romana di Lucius Crassius Tertius, all’interno degli Scavi di Oplontis a Torre Annunziata.
A cura di Redazione Cultura
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Nella Villa romana di Lucius Crassius Tertius, all'interno degli Scavi di Oplontis a Torre Annunziata, dove negli anni Novanta fu scoperto un cimitero composto da 54 scheletri umani, anche la presenza di una donna incinta di un feto di 36 settimane. In pratica, vicinissima al parto. Il "cimitero dei fuggiaschi" dall'eruzione del vesuvio del 79 d.C. continua a darci delle informazioni sempre nuove. E così oggi scopriamo che che molti dei resti recuperati appartenevano a gruppi familiari o, in generale, a consanguinei.

In particolare, sono stati svolti importanti studi su due donne che avevano cercato rifugio dalla furia dell'eruzione del vulcano. Una di esse era in dolce attesa, come dimostrano i resti di un feto di 36 settimane ritrovato nella cavità addominale dello scheletro di una delle due donne.

Le indagini e gli studi antropologici, isotopici e di Dna sono stati realizzati in collaborazione con l’università del Michigan (professore Nicola Terrenato), l’università della West Florida (professoressa Kristina Killgrove), con l'aiuto di Andrea Acosta, una dottoranda dell'università del South Carolina.

Si tratta di esami condotti per la prima volta nell’area pompeiana su un contesto così ampio e complesso; finora studi del genere si erano concentrati nella sola zona di Ercolano.

Molte delle vittime di Oplontis erano biologicamente collegate tra loro, considerata la compresenza riscontrata di tratti genetici comuni, a cui le ricerche sul Dna dei denti e delle ossa ci sapranno dire qualcosa in più. In particolare, tra i 54 fuggiaschi si sono presentati spesso denti incisivi di forma caratteristica, che si riscontra raramente in scheletri del I secolo dopo Cristo di altri ambienti romani e che sembrerebbe quindi tenere legate le sorti e il ceppo familiare di questi scheletri.

Altro dettaglio importante per studiosi e semplici curiosi: dall'esame degli scheletri i ricercatori americani hanno ipotizzato che gli antichi fuggitivi di Oplontis godessero di buona salute.

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