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Saviano cacciato da Francoforte: “Fiero del mancato invito del Governo più ignorante della Storia”

Roberto Saviano risponde al Governo dopo l’esclusione dalla delegazione italiana alla Fiera del libro di Francoforte 2024. Sandro Veronesi rinuncia per solidarietà.
A cura di Francesco Raiola
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Roberto Saviano
Roberto Saviano

Roberto Saviano è stato escluso dalla delegazione italiana che sarà alla prossima Buchmesse di Francoforte dove l'Italia è il Paese d'onore. Il commissario Mauro Mazza, scelto dal Governo, infatti, ha spiegato che lo scrittore di Gomorra è stato messo volontariamente da parete per fare spazio, stando alle parole di Mazza ad autori e autrici: "Abbiamo voluto dare voce a chi finora non l'ha avuta, ad altri" ha spiegato a un giornalista che chiedeva se l'esclusione dello scrittore campano fosse dovuta alla sua posizione contro il Governo presieduto da Giorgia Meloni. "Fiera del libro di Francoforte quest'anno ospite d'onore l'Italia. Chi decide quali autrici e quali autori portare alla fiera, Mauro Mazza, per decisione del Governo, e nella sua lista non ci sono – l'ha detto lui stesso -, hanno cassato il mio nome per dare spazio a chi non ha spazio" denuncia Roberto Saviano in un video postato sui social.

Ma lo scrittore fa subito riferimento a come in questo elenco di quasi 100 scrittori ci siano, al contrario nomi molto conosciuti e importanti (mancano, però, nomi come quelli di Antonio Scurati, Alessandro Piperno e Paolo Giordano): "Ovviamente nella lunga lista delle persone portate ci sono intellettuali che sono tutti i giorni in televisione, sui giornali, ovunque occupano qualsiasi spazio e vogliono occupare ancora di più". In effetti la lista è piena di scrittori noti, che meritano la vetrina di Francoforte, ovviamente, da Maurizio de Giovanni a Stefania Auci passando per Alessandro Baricco, Gianrico Carofiglio, Aldo Cazzullo, Paolo Cognetti, Erin Doom, Nicola Lagioia e Marcello Veneziani, tra gli altri.

In questo elenco c'è anche Sandro Veronesi, scrittore due volte vincitore del Premio Strega, che però ha deciso di sfilarsi. Lo scrittore de Il colibrì, infatti, ha fatto sapere di tirarsi indietro dalla delegazione, per solidarietà proprio a Saviano: "Le ragioni balorde e ridicole con cui il commissario Mauro Mazza ha giustificato l'esclusione di Roberto Saviano – ha scritto Veronesi in una nota – non mi permettono di accettare l'invito che ho ricevuto. Continua questa pratica di ingerenza del Presidente del Consiglio e dei suoi più fidati collaboratori, accompagnata da ‘putiniana ipocrisia', su decisioni che non devono seguire logiche politiche. Se si renderà necessario per il mio lavoro andrò a Francoforte privatamente".

E l'effetto ottenuto è che alla fine Saviano sarà comunque presente a Francoforte, la più importante fiera di libri al mondo, ospite di editori e librai tedeschi. È proprio lo scrittore a spiegarlo: "Motivazioni visibili, ma il risultato ottenuto è che i tedeschi, a questo punto, hanno voluto invitarmi, gli editori tedeschi, i librai tedeschi, la ZDF e l'Associazione dei traduttori tedeschi. Ottimo lavoro Mazza" ha concluso ironicamente Saviano, che a La Stampa ha detto di non sentirsi censurato: "Credo piuttosto che volessero mandare un messaggio: chi si comporta come lui non viene con noi e non avrà risorse, spazi e protezione".

Nell'intervista lo scrittore si è scagliato contro il Governo e l'uso della censura: "Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della storia italiana. E mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi: più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire, e va dalla parte opposta agli schemini punitivi e alle azioni di rivalsa" e su Mazza dice che "non ha le competenze per decidere e capire quali scrittori invitare all'evento editoriale più importante del mondo. Fa solo scelte politiche".

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