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Salvini-Murgia: chi è la scrittrice che ha demolito il ministro (dopo Mahmood e Rami)

Il post su Facebook di Michela Murgia per difendersi dall’attacco di Matteo Salvini evidenzia una falla che il potente sistema comunicativo del ministro dell’interno fa difficoltà a nascondere: dal confronto tra i curriculum dei due, emerge con chiarezza ed evidenza che il radical chic è Salvini.
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Non succede molto spesso, e poco cambia nella vita degli italiani, eppure dal giorno delle elezioni del 4 marzo 2018 ad oggi un paio di crepe importanti nel sistema comunicativo messo in piedi da Matteo Salvini e dal suo entourage ci sono state, ed hanno costretto il ministro dell'interno a piccole, ma significative retromarce. La più clamorosa ci fu all'indomani della vittoria di Mahmood al Festival di Sanremo, seguita da quella sulla cittadinanza al giovane Rami, uno degli eroi del bus di studenti preso in ostaggio tra Bergamo e Milano da un cittadino italiano di origine senegalese.

Oggi succede qualcosa di diverso. Sulla querelle con Michela Murgia, Salvini non farà marcia indietro, perché l'analisi dell'umore nazionale di certo non gli darà torto alla stessa maniera di Mahmood e di Rami, ma qualcosa è comunque accaduto. E non è di poco conto.

Il post su Facebook della scrittrice sarda con cui risponde alle offese di Salvini, confrontando il suo curriculum vitae a quello del ministro, sta crescendo di minuto in minuto in termini di like e condivisioni in nome non tanto del sentiment, ma del suo contenuto. Messi l'uno accanto all'altro, infatti, i due curriculum dimostrano con evidenza e chiarezza cartesiana chi sarebbe il "radical chic" tra i due. Nemmeno il più acceso sostenitore leghista può contrastare il fatto che la Murgia ha lavorato tutta la vita e oggi vive di scrittura, mentre il ministro dell'interno è un politico come tanti altri, passato da un incarico di partito all'altro. Che il privilegiato, insomma, sia lui. Nulla di men che onorevole, in verità.

Ma il punto è che non siamo noi ad aver chiamato casta e disprezzato per anni l'idea della politica come mestiere. Non siamo noi a chiamare radical chic e a offendere chi vive di lavoro intellettuale. Non siamo noi a voler contrapporre ogni giorno la gente comune all'élite. Il punto sollevato dall'autrice di "Accabadora", "Il mondo deve sapere" e il controverso "Istruzioni per diventare fascisti" è proprio questo: Matteo Salvini è élite, fa parte da sempre dell'élite e probabilmente sempre ne farà parte. Anche se mangia pane e Nutella e ne posta la foto su tutti i social.

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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