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Salvini bullizza gli intellettuali su Fb, il tipico atteggiamento da nerd che teme la cultura

Matteo Salvini brinda su Facebook citando Saviano, Fazio e Vauro. Siamo alla solita, cieca frustrazione dei nerd al potere verso l’establishment culturale da cui si sentono esclusi per l’incapacità di competere con gli stessi mezzi, linguistici, intellettuali e culturali. Ma nessuno gli ha detto che comandano loro da trent’anni?
A cura di Redazione Cultura
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"Un brindisi da parte mia e vostra a Roberto Saviano, Fabio Fazio, Oliviero Toscani, Vauro, 99 Posse, Gad Lerner e Saverio Tommasi. Baci e abbracci". Così in un post sulla sua pagina Facebook, il leader della Lega Matteo Salvini, uno dei due vincitori alle Politiche del 4 marzo, dopo i Cinquestelle guidati da Luigi di Maio. Va bene, facciamoci due risate, che volete che sia. Questa è la nuova Italia. D'altro canto, si tratta di uno sberleffo a coloro che in questi anni non hanno mai smesso di criticarlo, di prenderlo in giro. Eppure…

C'è sempre un "eppure", dev'esserci sempre, quando a parlare è un politico, un uomo di potere, addirittura uno dei papabili premier al governo della Nazione. Sì. Mettiamo per un attimo da parte le insopportabili arie da bullo e proviamo a non prendere in considerazione nemmeno il fatto che, in un clima surriscaldato come quello attuale, mettere alla gogna così delle persone in carne e ossa rischia di generare insulti e forme di violenza di cui nessuno sente il bisogno.

E lasciamo stare – davvero – anche il fatto che Salvini, nella sua lista di prescrizione, vigliaccamente punti il dito con la stessa intensità su persone totalmente diverse, con storie diverse, non tutti sul medesimo gradino di potere dell'establishment culturale colpevole di averlo criticato. Perché una cosa è prendersela con il conduttore di punta della Rai, un'altra con uno scrittore sotto scorta, un'altra ancora con un giornalista seguito sui social.

Il punto è che, ancora una volta, il leghismo tradisce la tipica idiosincrasia e frustrazione verso per quel potere culturale da cui si sente preso in giro e denigrato per la sua incapacità di competere con i suoi stessi mezzi, linguistici, intellettuali, culturali. Insomma, si tratta sempre della solita solfa retorica anti-intellettuale di cui si è nutrito il nostro Paese negli ultimi anni. Di cui evidentemente Salvini ha bisogno per caricare i suoi e, probabilmente, se stesso. Perché oltre quello non ha risposte credibili da fornire.

Dimenticando che esponenti del suo partito e del suo côté culturale occupano nel nostro Paese da trent'anni posti di assoluto rilievo, economico, sociale e culturale, appunto. Dimenticando che questo anti-intellettualismo da accatto è già potere nel nostro Paese da un fracco di anni. Solo un nerd può pensare di voler demolire una casa che è già stata abbattuta dallo spirito del tempo che ha generato politici come lui. Ed è per questo che non poteva esserci risposta più azzeccata di quella che ha dato Roberto Saviano, sempre su Facebook, citando una delle battute-cult di "Gomorra – La serie". Già.  Contro la frustrazione dei nerd, meglio usare l'arma dell'ironia. Bevi, Matteo. Bevi.

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