Salvador Dalì, dal Dna il verdetto: “Pilar non è sua figlia”
Nulla di fatto, verrebbe da dire. La salma del celebre artista spagnolo Salvador Dalì è stata esumata dal mausoleo di Figueres nel quale si trovava sin dalla morte del pittore, avvenuta ventotto anni fa, per nulla. La donna che sosteneva di essere sua figlia, Pilar Abel Martinez, riteneva di essere il frutto della relazione clandestina che il pittore catalano avrebbe intrattenuto nel 1955 con una cameriera in una località sulla Costa Brava, Cadeques in Spagna.
Eppure, dopo l'esumazione della salma mummificata di Dalì e i successivi esami sul Dna, confrontato con quello di Pilar Abel Martinez, si è giunti alla conclusione che la donna ormai sessantunenne non ha alcun legame genetico con il pittore spagnolo. A riferirlo, i media spagnoli, che sottolineano l'inutilità di un'operazione che ha portato alla "profanazione" del mausoleo dove è contenuto il corpo del celebre artista, visitato ogni anno da migliaia di persone.
Un giudice di Madrid, come hanno riferito i quotidiani spagnoli nei mesi scorsi, aveva chiesto lo scorso luglio l’esumazione della salma di Dalì, scultore, scrittore, fotografo, regista, genio multiforme dai baffi perfetti e campione del surrealismo, per raccogliere alcuni campioni di dna.
Ma dal confronto del suo dna con quello della ex cartomante di Girona, città nel nord della Catalogna, è emerso un risultato negativo per la donna, che adesso dovrà accontentarsi di essere diventata famosa per "non" essere la figlia di Dalì.