Salone libro Torino: nel centenario di Primo Levi la I edizione di “Se questo è un uomo”
C'è una storia nota ma non abbastanza di cui si parla oggi al Salone Internazionale del libro di Torino. È quella della pubblicazione di "Se questo è un uomo" di Primo Levi, capolavoro della storia della letteratura che contribuì a salvare la memoria del campo di sterminio di Auschwitz dall'oblio. Infatti, il romanzo uscì per la prima volta nel 1947 in un'edizione che Levi definiva "primogenita".
Dopo diversi rifiuti, infatti, il manoscritto fu pubblicato per la piccola casa editrice torinese De Silva, diretta da Franco Antonicelli. Di "Se questo è un uomo" furono stampati 2500 esemplari e ne furono venduti appena 1500. Dopo la mostra organizzata dal Centro studi "Primo Levi" presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino a novembre 2018, è stata avviata una ricerca volta a ricostruire la progressiva diffusione delle 1500 copie vendute e la storia di singole copie passate di mano in mano nel corso degli anni, nell'intento di individuare i tanti itinerari che hanno fatto di questo libro un veicolo essenziale di consapevolezza sulla storia e sulla realtà degli esseri umani.
Pe raccontare questa storia, oggi al Salone, intervengono Victoria Musiolek, Domenico Scarpa e Maurizio Vivarelli, che discuteranno di questo strano caso letterario, nell'ambito delle celebrazioni per il centenario di Primo Levi, l'autore poi scomparso l’11 aprile del 1987 che si uccise lanciandosi dalla tromba delle scale del suo palazzo a Torino, anni dopo aver scritto quel capolavoro della letteratura che contiene alcuni brani tra i più significativi e noti della storia:
Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no.