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Salone libro Torino, chiesto il rinvio a giudizio per 26 persone: c’è anche Fassino

La Procura di Torino rinvia a giudizio 26 persone con ipotesi di reato che vanno dal peculato alla turbativa d’asta della vecchia gestione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Coinvolti anche l’ex assessore alla cultura della giunta di Sergio Chiamparino e l’ex sindaco di Torino Piero Fassino.
A cura di Redazione Cultura
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Si conclude con il rinvio a giudizio di 26 persone l'inchiesta sulla vecchia gestione del Salone del Libro di Torino. La Procura di Torino ha decretato la chiusura indagini e manderà a processo diversi esponenti della precedente gestione del Salone. Tra i destinatari del provvedimento l'ex sindaco di Torino, Piero Fassino, gli ex presidenti della Fondazione del libro Rolando Picchioni e Giovanna Milella, l'ex assessore regionale alla Cultura della giunta Sergio Chiamparino, Antonella Parigi. Le ipotesi di reato variano dal peculato alla turbativa d'asta.

Si riapre, dunque, una vecchia storia di cui si era parlato negli anni e mesi scorsi. Con la chiusura indagini, si tira una riga sulla vecchia gestione del Salone, completamente diversa da quella attuale, che aveva portato, a livello gestionale, a problemi di natura occupazionale e finanziaria, con i mancati pagamenti degli stipendi ai dipendenti per diverso tempo.

Adesso si aspetta il processo in cui gli imputati, ciascuno per l'ipotesi di reato/i di cui sono stati accusati, dovranno difendersi dalle accuse mosse loro dalla Procura di Torino.

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