Salone del Libro, Lagioia: “Quello di Torino è un pezzo importante di Paese, non ignoratelo”
Ormai possiamo affermarlo senza timore di smentita: il Salone del Libro è stato un successo. Non fosse altro che a confermarlo è anche direttore della manifestazione, Nicola Lagioia, che ha scritto un post per esprimere la propria soddisfazione per la corretta riuscita di un evento che, fino a qualche mese fa, sembrava quasi impossibile da realizzare: "A Torino, questi giorni, è successo qualcosa di incredibile", ha scritto Lagioia, "Avevamo sognato a lungo, non eravamo arrivati a sognare questo. Un'esplosione di gente felice di ritrovarsi dopo tanto tempo, di abbracciarsi, di stare insieme. È un segno fortissimo per il ritorno alla normalità".
Lagioia: "Il successo del Salone non potrà essere ignorato"
La 32esima edizione del più importante festival editoriale italiano sarà consegnata ai posteri come quella della "ripartenza", come ricordato anche dal topic scelto per il 2021, "Vita Supernova": un auspicio per l'intera comunità del libro italiana, che ha avuto la possibilità di vivere una cinque giorni bellissima, un "ritorno al passato" confortevole che ha permesso a migliaia di appassionati di poter tornare a godere di un appuntamento iconico, quasi un rito pagano per qualsiasi amante della letteratura che si rispetti. Se c'è una lezione che il Lingotto ha lasciato in eredità alla politica e alla galassia della cultura nostrane è che il mondo della cultura c'è, è vivo e vuole tornare a fare rete, a confrontarsi e a funzionare a pieno regime. Dello stesso avviso anche Lagioia: "Sfogliare un libro fa poco rumore, arriva difficilmente alle cronache, ma se lo fanno in centinaia di migliaia, insieme, nello stesso posto e negli stessi giorni, danno un segnale che non può essere ignorato".
Il Salone è il simbolo di un paese che riparte
E infatti non lo è stato: "Esiste anche questo paese, è una parte importante del paese – ha scritto Lagioia -. Non commettete l'errore di ignorarlo. Persone di tutte le provenienze e di tutte le età sono arrivate al Lingotto – in più, c'è stato per la prima volta un abbassamento sensibile dell'età media, tantissimi giovani e giovanissimi, facce che al Salone non si erano mai viste. È successo qualcosa". Un successo reso possibile soltanto grazie a un impegno collettivo incessante: "Soprattutto, nessuno gioca più per se stesso. È stato un successo travolgente, oltre ogni aspettativa. Credo sia il primo evento di queste dimensioni a livello internazionale legato all'editoria che si organizza da quando c'è stata la pandemia. L'Italia ha fatto da apripista, credo possiamo esserne orgogliosi e prendercene insieme la responsabilità". A fare sorridere è anche il bilancio delle vendite: sono state superiori a quelle del 2019, ultima edizione in presenza, in una 5 giorni impreziosita da un'età media del pubblico più bassa delle aspettative e che fa ben sperare per il futuro. Un successo che, forse, rappresenta l'anticamera della tanto agognata"normalità".