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Salmo e le piattaforme di streaming: “Pagano poco e non posso pubblicare la mia musica sui social”

Salmo si scaglia contro i social e le piattaforme di streaming in un reel su Instagram: “Non posso neanche postare su internet per fare un po di pubblicità alle canzoni che abbiamo fatto per più di 29 secondi. Non si sa il perché”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Salmo, foto via Instagram Account @Salmo
Salmo, foto via Instagram Account @Salmo

Salmo ritorna sul rapporto tra musica e piattaforme di streaming e social, un tema che aveva toccato solo pochi mesi fa, negli ultimi giorni del 2023 con un post su Instagram. Nelle ultime ore, il rapper aveva deciso di pubblicare sui suoi profili social, l'ultimo singolo a cui ha partecipato, Non mi riconosco, prodotto da Mace e con la partecipazione del giovane Centomilacarie, aka Simone, classe 2004 sotto contratto Maciste Dischi. Pochi secondi dopo sul suo profilo Instagram è apparsa una storia in cui recitava: "Su Insta continuano a buttare giù il video della canzone Non mi riconosco, mi sembra veramente assurdo. Ho chiesto a chi di dovere per risolvere la situazione, ma vedo che non è cambiato nulla". Nelle parti finali del messaggio, Salmo chiede anche all'etichetta di Mace di dargli una mano per risolvere il problema.

Salmo, storia Instagram Account @lebonwsky
Salmo, storia Instagram Account @lebonwsky

È solo il preludio a un nuovo scontro con le piattaforme di streaming per Salmo, che sottolinea quanto "la musica è quasi completamente gratis perché dovete sapere che le piattaforme di streaming ci pagano un ca***, non ci danno niente, pochissimo". E ritornando sulla possibilità di poter promuovere sui social la sua nuova canzone con Mace e Centomilacarie, Salmo sottolinea come i social limitino la pubblicazione di contenuti: "Però non posso neanche postare su internet per fare un po' di pubblicità alle canzoni che abbiamo fatto, per più di 29 secondi. Non si sa il perché. Se tu lo posti per 30 secondi ti buttano giù la canzone. Ma la canzone l’ho fatta io. Neanche se ti mettono in whitelist, ma non più di 29 secondi".

Dalla possibilità di pubblicizzare una propria canzone, Salmo ritorna anche sulla possibilità di essere oscurato per ciò che viene detto nelle canzoni, per le foto che vengono postate sul proprio profilo "altrimenti te li bloccano": "L’arte allora, ragazzi, è da buttare, non c’è più libera espressione". Per enfatizzare il concetto, Salmo termina con una bestemmia il suo video pubblicato come reels su Instagram e che ha avuto anche i commenti di apprezzamento da Morgan, Dolcenera e da alcune figure storiche dell'hip hop italiano come Dj Gengis o Inoki. Ma non è il primo attacco alle piattaforme negli ultimi mesi per Salmo.

Lo scorso 30 dicembre, in un post con una sua foto seguita dalle tradizionali tre scimmiette di "Non vedo, non sento e non parlo", Salmo aveva scritto nella didascalia: "Restrizione, censura, cancella. Restrizione, censura, cancella. YouTube ha limitato il mio video. Come posso spiegare ad un algoritmo che il contenuto sensibile ha un messaggio positivo? Non si può. Quindi l’arte è limitata da YouTube?! La musica è quasi totalmente gratis e devi farla secondo determinate regole. Non posso postare una mia canzone su Instagram perché il copyright non lo permette. Vogliamo fare qualcosa? O stiamo zitti solo perché l’anticipo garantito dalle etichette ci fa stare comodi? Buon capodanno merde!".

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