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Sally Rooney ha negato a un editore israeliano i diritti di traduzione del suo ultimo libro

La scrittrice irlandese Sally Rooney ha negato al proprio editore israeliano i diritti di traduzione del suo terzo romanzo, Beautiful World, Where Are You. Rooney ha sempre appoggiato la causa della Palestina e ha aderito al movimento BDS (Boycott, Divestment, Sanctions), nato per porre fine al sostegno internazionale all’oppressione israeliana dei palestinesi.
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Sally Rooney (Photo by Amy Sussman/Getty Images)
Sally Rooney (Photo by Amy Sussman/Getty Images)

La scrittrice irlandese Sally Rooney ha negato al proprio editore israeliano, Modan Publishing House, i diritti di traduzione del suo terzo romanzo, Beautiful World, Where Are You, mandato alle stampe da poco più di un mese in Inghilterra e non ancora disponibile in Italiano. Come riporta il New York Times, la ragione del diniego sarebbe strettamente politica: Rooney ha sempre appoggiato la causa della Palestina e ha anche aderito al movimento BDS (Boycott, Divestment, Sanctions), nato per porre fine al sostegno internazionale all'oppressione israeliana dei palestinesi e per esercitare pressione su Israele affinché rispetti il diritto internazionale. Un movimento che è caratterizzato da una polarità di vedute: secondo i sostenitori, l'obiettivo del movimento sarebbe quello di porre fine all'occupazione israeliana della Cisgiordania; di contro i critici, inclusi ovviamente molti israeliani, affermano che il suo vero scopo sarebbe quello di porre fine a Israele come stato ebraico e propagandare una visione anti-sionista.

Rooney: "Per il momento Beautiful World, Where Are You non sarà tradotto in ebraico"

In un'e-mail inviata al proprio editore, Sally Rooney ha affermato di essere orgogliosa di aver tradotto in ebraico i suoi due primi due romanzi, Persone Normali e Parlarne tra amici, specificando che sarebbe un onore se la stessa sorte toccasse a Beautiful World, Where Are You. Tuttavia, ha aggiunto che per il momento "ha scelto di non vendere questi diritti di traduzione a una casa editrice con sede in Israele". La scrittrice ha aggiunto di essere perfettamente consapevole che la sua decisione avrebbe fatto discutere, ma che "semplicemente non credo che sarebbe giusto per me, nelle attuali circostanze, accettare un nuovo contratto con una società israeliana che sceglie di non distanziarsi pubblicamente dall'apartheid e di non rispettare i diritti dei palestinesi". Nella mail, Rooney ha anche citato un rapporto pubblicato da Human Rights Watch secondo il quale le azioni del governo israeliano sarebbero talmente gravi da integrare i requisiti previsti per la configurazione legale dell'apartheid.

Sally Rooney come Alice Walker nel 2012

Sally Rooney non è la prima scrittrice a rifiutare un'offerta di pubblicazione in Israele. Ad esempio, Alice Walker nel 2012 decise di non concedere i diritti di traduzione in ebraico del suo romanzo più famoso, Il colore viola, che le valse un premio Pulitzer per la narrativa. Anche Walker, all'epoca, motivò la propria decisione in maniera simile: "Sono cresciuta sotto l'apartheid americana e questo", ha aggiunto riferendosi al trattamento riservato da Israele ai palestinesi, "è decisamente peggio".

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