Salerno Letteratura: libri, reading e incontri da non perdere
Prende il via il festival della letteratura di Salerno, diretto da Francesco Durante. La kermesse si svolgerà per sette giorni e sette notti in centri culturali, bar e ritrovi della città campana, proponendo un bel bagno di eventi, incontri, presentazioni di una parte ben viva della letteratura nazionale e internazionale.
Salerno Letteratura inzia oggi, lunedì 24, per poi chiudersi domenica sera, 30 giugno. In questo spazio e in questo tempo molti saranno gli eventi di cui il flaneur salernitano potrà godere, passando dalle mattinate in cui tanti titoli interessanti verranno presentati, per finire con le serate mondane e danzanti. Possiamo segnalare solo alcuni degli innumerevoli prestigiosi ospiti, e andiamo senz’altro a incominciare.
Oggi si comincia con la presentazione di un’interessante antologia, Scrittori Fantasma, pubblicata per le edizioni Elliott, che sarà presentata dai curatori Massimiliano Virgilio e Piero Sorrentino. Firme di rilievo come Valeria Parrella a Giuseppe Montesano con Marco Rossari, Giusi Marchetta e Lorenzo Pavolini che tutte insieme hanno “sfidato” altri autori ormai diventati classici, rianimando personaggi che ne percorrono le opere, dal Nathan Zuckerman di Roth fino al fratello di Holden, G. B. Caufield, traendone ispirazione per nutrire in modo audace la loro scrittura.
Da non perdere è però anche la presentazione di Tomaso Montanari, con il suo pamphlet dal titolo Le Pietre e il Popolo, una lunga requisitoria sui disastri nella conservazione del patrimonio storico-artistico, e soprattutto un’analisi critica di tutta la retorica che manipola il rapporto fra il pubblico e i monumenti, denunciando le soluzioni più facili e svilenti con cui questi ultimi vengono trasformati in semplici simulacri per turisti in stile eurodisney.
Ci sarà anche Giulio Giorello, il filosofo della scienza milanese che ha scritto a due menti con Ilaria Cozzaglio La Filosofia di Topolino, in cui sostengono la tesi che il famoso topo disneyano, alle prese con i gialli più intricati, sarebbe in realtà un complesso precipitato della cultura del dubbio tipica del Novecento, la cui essenza è il dubbio metodico, vera ossatura del pensiero filosofico.
Non possiamo che dedicare a ciascuno poche righe di critica: sarà presentato anche il libro di Gennaro Maria Barbuto, Machiavelli (edito dalla Salerno), un’accurata biografia per i cinquecento anni dell’autore, ed indagine sull’intima dialettica fra violenza e ordine che attraversa il suo pensiero. Giuseppe Merlino, il grande francesista napoletano, introdurrà poi il libro L’arte della conversazione di Benedetta Craveri, analisi della condizione femminile di antico regime.
Alcuni fra i romanzieri di successo dell’ultimo periodo saranno presenti. Per citare solo un nome, ci sarà Gaetano Cappelli, l’autore del Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi nei suoi ultimi e straordinari sviluppi, uscito nel 2012, che intavolerà una conversazione con il pubblico. A questi si alterneranno interessanti interventi nell’ambito della cultura giornalistica e politica di quest’anno, per cominciare con Sergio Nazzaro, autore di Castel Volturno, un approfondito reportage sul fenomeno molto campano (ma non solo) della mafia africana, istallatasi fra le pieghe della vastissima comunità di migranti della cittadina, fino a Vincenzo Latronico che ne La mentalità dell’alveare dà una testimonianza letteraria della sua militanza nella politica rappresentativa nazionale.
Oltre a tale concentrarsi di intelligenza umanistica ed eccellenza accademica di indubbio interesse, molti saranno gli ospiti venuti dall’estero, alcuni dei quali mai hanno messo piede sul suolo italiano, anche se ormai affermati, come Luis Peixioto, che sarà “lodato” dal lusitanista Giorgio de Marchis, uno dei poeti che scrivono in lingua portoghese più tradotti e conosciuti in tutto il mondo. Senza dimenticare Paolo di Paolo, Arno Canemisch, autore dello stralunato pastiche linguistico Dietro la stazione edito in questi giorni da Marsilio, e poi ancora Jakuta Alikavozovic, Judith Schalansky con il suo Lo splendore casuale delle meduse, tutti questa settimana nella città cilentana per la consegna del premio Libro d’Europa a Salerno, che ha il merito di dare spazio ad una narrativa di affermata qualità prodotta da autori rigorosamente sotto i quarant’anni.
Letteratura Salerno arricchirà la sua offerta con serate musicali, invitanti approfondimenti sulla cultura gastronomica, tenuti dall’antropologo Marino Niola, dal sardonico titolo Totem e Ragù e si potrà assistere alle lectures di poeti interessanti, partecipare a giochi creativi in cui chi vorrà potrà essere coinvolto, come il Magazzino delle parole da salvare, in cui ciascuno potrà scegliere quali fra le parole in estinzione nella lingua italiana meriterebbe di essere messa sotto speciale tutela o, al contrario, presentare una propria creazione linguistica, un utile neologismo.
L'evento, si diceva, andrà avanti solo per questa settimana, fatta però di densissimi incontri, agguerriti dibattiti su libri, su arte e tutto ciò che vi ruota accanto: un’occasione quasi necessaria per conoscere un po’ di produzione letteraria di qualità e guardarsi intorno, per capire dal suo interno come funziona il mondo della letteratura oggi. Il fatto che rischi di essere chiuso, settoriale e isolato è contrario alla sua natura, è dunque un’ingiustizia a cui iniziative come questa possono e devono opporsi.