Salento, polemica per il murale sulle rovine romane: “Ma è biodegradabile”
Arte o vandalismo? Un'opera dello street artist Bifido, realizzata a margine dell'iniziativa "Oltre mare" a San Cataldo, in provincia di Lecce, sulle rovine romane dell’antico porto di Adriano, sta scatenando una ridda di polemiche in questi giorni. L'artista si difende, certificando la biodegradabilità del suo murale, e difendendo il principio politico della sua azione: "L'ho fatto perché quel posto è dimenticato". E in effetti, se dimenticato lo era, da oggi grazie all'opera di Bifido, si torna a parlare di un luogo che, effettivamente, almeno a giudicare dalle immagini sembra realmente abbandonato a se stesso.
Curioso, dunque, che nessuno si indigni del fatto che delle rovine romane siano da tempo immemore in quello stato e che solo quando un artista se ne occupa, peraltro realizzando un murale biodegradabile, si ricomincia ad alzare la voce. Curioso, davvero, il senso italico dell'indignazione.
L’antico porto di Adriano nei pressi di San Cataldo è sorto sul sito dove sembra sia approdatoOttaviano dopo aver saputo della morte di Cesare. Quelle rovine hanno attratto Bifido, che ha voluto lasciarci il segno, rappresentando un ragazzino che regge un ramoscello d'ulivo, simbolo della lotta politica in corso attualmente in Salento contro il gasdotto della Tap. L'azione di Bifido, in ogni caso, ha scatenato diverse proteste sui sociale, quando l’immagine del murale ha iniziato a diventare virale sul web.
Bifido ha però subito cercato di tranquillizzare tutti sul carattere non offensivo né distruttivo del murale: "La tecnica è quella del paste up – ha dichiarato – Stiamo parlando di una foto stampata su carta e incollata sul muro, il lavoro è totalmente biodegradabile ed è destinato a sparire senza lasciare alcuna traccia.