Saffo: gli scienziati scoprono la data di composizione di una poesia, grazie alle stelle
La figura di Saffo è una delle più affascinanti di tutta la letteratura: il suo mito ha ispirato a sua volta i più grandi poeti, come Leopardi, Foscolo, Quasimodo e Pavese. Non si conoscono né la data esatta della sua morte né le circostanze in cui avvenne. Si racconta però che si sia gettata da una rupe sull'isola di Lefkada per l'amore non corrisposto verso il giovane battelliere Faone, che in realtà è un personaggio mitologico. Nemmeno le circostanze di composizione delle sue opere sono conosciute: almeno fino ad ora. L’Università del Texas infatti ha condotto un esperimento per ricostruire le circostanze temporali in cui Saffo scrisse il suo famoso "Poema di mezzanotte".
Il testo è classificato dai filologi come frammento "168 B Voigt", e ha conosciuto grande fortuna nel mondo letterario Eccolo, nella versione di Salvatore Quasimodo:
Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Manfred Cuntz e Levent Gurdemir, due astrofisici appassionati di astronomia forense, hanno utilizzato un programma per la simulazione della volta celeste, lo Starry Night, per avvicinarsi il più possibile alla data in cui Saffo scrisse il componimento. La poetessa greca sarebbe vissuta sull'isola di Lesbo tra il VII e il VI secolo a.C.: considerando certa la data della morte indicata dalle fonti, quella del 570 a.C., gli scienziati hanno potuto stabilire la data di composizione del componimento, in base alla posizione delle stelle.
Quando le Pleiadi, citate nella poesia, tramontarono a mezzo della notte? La risposta: il 25 gennaio del 570 a.C. Le Pleiadi tramontarono sopra Lesbo a mezzanotte in questa data: prima di allora le stelle avevano un tramonto più tardivo, quindi i giorni precedenti sono da escludere. Oltre quella data e fino al 31 marzo le Pleiadi dovettero sparire dall'orizzonte sempre prima, rimanendo comunque visibili. Dunque, il poema fu scritto tra la metà dell'inverno e l'inizio della primavera.
Il fisico Manfred Cuntz, co-autore dello studio e docente presso l’Università del Texas, ha spiegato che:
La questione tempistica è complessa visto che in quel momento non avevano a disposizione orologi meccanici accurati come quelli odierni ma, forse, solo primitivi orologi ad acqua. Per questo motivo, abbiamo anche individuato la data entro cui le Pleiadi sarebbero state visibili a Saffo da quella posizione in date diverse nel corso della serata.
Il lavoro è stato pubblicato sul Journal of Astronomical History and Heritage, e si inserisce in un filone di studi che gode di una certa fortuna. Sempre all'università del Texas lavora Donald Olson, astronomo forense che aveva calcolato il contributo della Luna nell'affondamento del Titanic.