Roma, rinasce il Mausoleo di Augusto: riaprirà nel 2019
Rinasce il Mausoleo di Augusto, uno dei più importanti monumenti di Roma, seppellito da decenni tra i rifiuti e le sterpaglie. Non distante dall’Ara Pacis, il prezioso monumento riaprirà nel 2019 grazie a un progetto di restauro che vede assieme pubblico e privato. A presentare il nuovo progetto ufficialmente ieri è stata la sindaca Virginia Raggi. Il finanziamento di 6 milioni di euro, messo a disposizione della Fondazione Telecom, era già stato reperito ai tempi della giunta Marino, oggi a raccoglierne i frutti è tutta la popolazione romana, oltre che l'amministrazione targata M5s.
Il Mausoleo, segno della forza di Augusto
Il mausoleo fu voluto da Augusto nel 28 a.C, all'indomani della vittoria di Azio sul suo acerrimo nemico Marco Antonio, in segno di forza e potere della sua dinastia. L'imponente opera fu posta a 800 metri in linea retta dal Pantheon, per mettere in relazione la sua figura con il divino, ispirandosi al sepolcro di Alessandro Magno.
70 anni di oblio
Purtroppo da allora non se l'è passata più molto bene. Gli ultimi settant'anni di oblio sul Mausoleo, poi, hanno aggiunto degrado e abbandono al più grande monumento funerario circolare dell'età antica. Finalmente, grazie a quest'intervento annunciato ieri dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, il Mausoleo tornerà ad aprire le porte ad aprile 2019.
Un restauro imponente, numeri da record
I numeri dell'operazione sono imponenti: 13 mila metri quadri di murature da restaurare, 800 metri quadrati di superfici da impermeabilizzare, 8 mila metri di ponteggi, per un colosso da 87 metri di diametro e 45, presunti, di altezza, più grande di Castel Sant'Angelo.
Oltre ai 6 milioni messi a disposizione dalla Fondazione Telecom, saranno necessari altri 2 milioni provvederà a infrastrutture e servizi per una fruizione immersiva tra tecnologie 3D, musica, giochi di luci e i pannelli sulle cancellate che già ora raccontano le meraviglie di questo luogo ai primi curiosi. Le recenti indagini hanno restituito la scoperta di nuove sculture, come una testa femminile velata riconducibile a Giulia Domna, moglie di Settimio Severo.