“Roma Nord come il Vietnam” spiegata da Pietro Castellitto
"Chi è cresciuto a Roma Nord, ha fatto il Vietnam". La frase che ha lasciato una serie lunga di meme sul web ce la siamo fatta spiegare bene da Pietro Castellitto: "Il paradosso è che quella frase lì era legata a una certa ferocia di Roma Nord, un certo classismo, la difficoltà di instaurare rapporti sinceri sotto lo stesso tetto. Era a chiosa di un discorso più grande che ho fatto quella battuta". A Fanpage.it, lo scrittore, attore e regista è venuto per presentare e parlare del suo romanzo d'esordio, "Gli iperborei", uscito il 20 ottobre 2021 per Bompiani. Anticipiamo alcuni contenuti della lunga video intervista, che sarà pubblicata su Fanpage.it nella giornata di domani, giovedì 16 dicembre 2021.
Nel romanzo di Pietro Castellitto c'è un passaggio che sembra inquadrare alla perfezione quello che poi è successo dopo la sua intervista a Teresa Ciabatti, per il settimanale "Sette". Ecco la frase: "L’amara coscienza dei ricchi, dei figli di, dei briganti, di chi sa che tanto è destinato a un giudizio volgare e sprezzante. Raffiche di vita ingoiata davanti alla melma del perbenismo che scende sopra le sfumature, impone i contorni, racconta le storie".
Perché quello che è successo dopo la dichiarazione su Roma Nord è stato, oltre all'espressione di un purissimo cazzeggio, anche una manifestazione di invidia sociale. Ci si chiede se non s'aspettasse altro che lo scivolone per attaccare per la prima volta "il figlio di". Ci si chiede, inoltre, se fosse successo lo stesso con un romanzo dai toni apertamente progressisti, mentre invece ne attacca – attraverso le azioni dei protagonisti – le ipocrisie e le contraddizioni. L'autore ha detto a Fanpage.it:
La stessa frase se l'avessi detta qui, in questa intervista video, non avrebbe generato rumore perché l'intento ironico sarebbe apparso evidente. Ci sono tanti paradossi dietro questa vicenda, i meme erano anche divertenti poi però è subentrata l'invidia sociale che è opposta alla lotta di classe. L'invidia sociale presuppone che c'è un nemico fuori e quel nemico fuori ci serve per non chiarirci tra di noi, nella nostra intimità. Il paradosso è che quella frase lì era legata a una certa ferocia di Roma Nord, un certo classismo, la difficoltà di instaurare rapporti sinceri sotto lo stesso tetto. Era a chiosa di un discorso più grande che ho fatto quella battuta. Tutte le persone che hanno moralizzato quella frase, dietro quella moralizzazione, alimentavano una stupidità che da qualche parte gli conviene. Io non ci credo che loro ci credessero alla loro moralizzazione.