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Roma, incendio alla Pecora Elettrica: “Hanno usato i libri come combustibile”

Il secondo incendio in pochi mesi alla libreria e caffetteria “La Pecora Elettrica” nel quartiere Centocelle, a Roma, oltre a riaprire il dibattito sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale mostra come la cultura sia sotto attacco oggi nel nostro Paese perché, semplicemente, fa paura.
A cura di Redazione Cultura
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Hanno aspettato che fosse di nuovo piena di libri, il combustibile perfetto della loro idea criminale. Se  una volta è un attacco, due è una persecuzione. È evidente che chi stanotte ha dato nuovamente fuoco a La Pecora Elettrica il giorno prima della sua riapertura non vuole che la caffetteria e libreria di Centocelle, a Roma, già a fuoco qualche mese fa, riapra. La Pecora Elettrica era stata incendiata per la prima volta lo scorso 25 aprile. Questa notte, invece, il nuovo rogo. In entrambi i casi, dalle indagini non è emerso nulla. Non si sa chi ha appiccato le fiamme dello scorso aprile, da oggi non si sa nemmeno chi le a incendiate una seconda volta.

Incendio a La Pecora Elettrica: attacco alla cultura

Qualcuno, come abbiamo già scritto stamani su Fanpage, a cui dà fastidio la cultura e la solidarietà. Il punto è che chi commette un reato così grave ha degli interessi. Ma quali? Su Facebook imperversano gli attestati di solidarietà e qualcuno aggiunge dettagli di non poco conto, alludendo alla possibilità che sulla zona si stia allungando sempre più insistente la mano della criminalità organizzata. "È chiaro che la zona è sotto le attenzioni della criminalità, come dimostra anche l'incendio doloso del locale di fronte, meno di venti giorni fa" scrive qualcuno. Non può essere un caso, infatti, che la vicina pizzeria La Palma sia stata data alle fiamme proprio pochi giorni fa.

Centocelle nel mirino della criminalità

Non solo La Pecora Elettrica, dunque. Centocelle è sotto attacco, Roma è sotto attacco. Lo è la cultura, lo sono i libri, le idee. Quelle più divergenti, quelle meno in alto nei sondaggi degli italiani. Luoghi come La Pecora Elettrica servono esattamente a questo, a far crescere i nostri quartieri, le nostre strade, le nostre periferie abbrutite dall'omologazione dei consumi, all'idiozia degli slogan. Il popolo non è un gregge di pecore, ma qualcuno lo vuole tale. E per stabilire il suo predominio si incendia una caffetteria, una libreria, un luogo dove le persone si incontrano. Non c'è altro da dire, chi ha incendiato "La Pecora Elettrica" vuole un mondo senza cultura, senza culture, perché semplicemente ne ha paura.

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