video suggerito
video suggerito

Roberto Benigni: l’incoerenza del comico

Non smette di stupirci Roberto Benigni. Se il grande filosofo islamico al-Ghazali tornasse in vita farebbe, forse, seguire al suo scritto “L’incoerenza dei filosofi” una seconda parte, “L’incoerenza del comico”, dedicata appositamente a Benigni.
A cura di Diego Fusaro
3.716 CONDIVISIONI
Il comico Roberto Benigni.
Il comico Roberto Benigni.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Non smette di stupirci Roberto Benigni. Se il grande filosofo islamico al-Ghazali tornasse in vita farebbe, forse, seguire al suo scritto "L'incoerenza dei filosofi" una seconda parte, "L’incoerenza del comico", dedicata appositamente a Benigni. È noto, non foss’altro perché il circo mediatico gli ha dato una poderosa visibilità, che fino a un mese fa, il comico – che sempre più si rivela all’altezza del suo compito – si era detto pronto a votare “no” al referendum costituzionale.

Del resto, della difesa della Costituzione e dei suoi valori Benigni aveva fatto un “business”. Ricordate? Un giorno sì e l’altro pure occupava gli schermi televisivi per decantare il testo costituzionale e, ancora poco tempo fa, per ricordarci accoratamente l’importanza di “proteggere la nostra meravigliosa Costituzione”. Guai a chi tocca la Costituzione, tuonava il comico contro i pericoli rappresentati dal Cavaliere Berlusconi.

E adesso, per magia, in un’intervista a “Repubblica”, ci rende noto il fatto che ha cambiato idea, è pronto a votare “sì” e a dirci che, in fondo, la Costituzione non era poi così meravigliosa: “ho dato una risposta frettolosa, dicendo che se c’è da difendere la Costituzione, col cuore mi viene da scegliere il no. Ma con la mente scelgo il sì. E anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò sì”.

Parlare di voltafaccia improvviso è ancor poco. Se la costituzione era perfetta e, addirittura, la migliore del mondo, perché ora bisognerebbe riformarla? O non era perfetta allora, o Benigni ha cambiato idea adesso, non si capisce bene (o forse sì) su quali pressioni e sollecitazioni. L’inciso più interessante e degno di analisi sarebbe quel “con la mente”: cosa intende egli con tale espressione? Forse che finora non aveva usato la mente? E che cosa dobbiamo intendere, di preciso, con il lemma “mente”? L’intelletto? Il calcolo? La valutazione delle forze in campo, degli interessi e delle opportunità? Non sappiamo, possiamo solo immaginare. Il contrasto tra “mente” e “cuore” è interessante, e non lascia immaginare nulla di buono.

Insomma, la morale della favola dovrebbe essere palese, per chi abbia l’onestà di volerla intendere: il signor Benigni si ostina a riscrivere ad usum sui, e soprattutto ad usum dei dominanti, la storia: prima, in un noto film, mostra i campi di sterminio liberati dai carri armati americani, rimuovendo il fatto che furono i sovietici a liberarli; ora presenta il "sì" alla riforma costituzionale come un progresso, come un gesto dettato dalla “mente”, come un’evoluzione necessaria e doverosa. Insomma, la profezia di Orwell si è realizzata: “la storia era un palinsesto che poteva essere riscritto tutte le volte che si voleva”.

3.716 CONDIVISIONI
Immagine
Sono nato a Torino nel 1983 e insegno Storia della filosofia in Università. Mi considero allievo indipendente di Hegel e di Marx. Intellettuale dissidente e non allineato, sono al di là di destra e sinistra, convinto che occorra continuare nella lotta politica e culturale che fu di Marx e di Gramsci, in nome dell’emancipazione umana e dei diritti sociali. Resto convinto che, in ogni ambito, la via regia consista nel pensare con la propria testa, senza curarsi dell’opinione pubblica e del coro virtuoso del politicamente corretto.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views