Ritrovati scheletri risalenti a 1600 anni fa: “Una scoperta di enorme importanza”
Un cimitero con i resti di 60 corpi morti circa 1600 anni fa sono stati scoperti nel sito archeologico di Garforth, a Leeds, in Gran Bretagna. Un ritrovamento importante, che potrebbe dare molte indicazioni sul periodo di transizione tra la caduta dell'Impero Romano nel 400 d.C. circa e l'istituzione dei regni anglosassoni avvenuti successivamente. I resti scheletrici appartengono a uomini, donne e bambine e ce n'è uno particolare, appartenente a una donna che potrebbe rivelare come questa appartenesse a ranghi più alti nella società, grazie alla sepoltura in una bara di piombo, materiale usato soprattutto dalle persone più ricche. Si ritiene, inoltre, che questo trovato sia il primo cimitero anglosassone trovato nel West Yorkshire, stando a quanto scrive la BBC.
"Le bare di piombo erano costose. Il fatto che la famiglia abbia dato a questa persona la spesa per ottenere lastre di piombo e l'esperienza per realizzare la bara, quindi ci dice molto" ha detto David Hunter, principale archeologo del servizio di consulenza archeologica del West Yorkshire. All'interno del sito sono state trovate anche oggetti personali come coltelli e ceramiche, e tutti questi ritrovamenti servono agli archeologi per comprendere meglio qual era la situazione intorno al 400 d.C. e come è avvenuta la transizione dall'Impero Romano, appunto, ai regni anglosassoni che sono succeduti.
Hunter ha anche spiegato alla BBC che questa scoperta potrebbe servire anche a colmare alcune lacune per quanto riguarda il "Regno di Elmet, l'enorme fascia di terra prima che fosse suddivisa nelle suddivisioni dello Yorkshire" descrivendola come "una scoperta di enorme importanza" per comprendere "lo sviluppo dell'antica Gran Bretagna e dello Yorkshire" anche perché "La presenza di due comunità che utilizzano lo stesso luogo di sepoltura è molto insolita e se il loro uso di questo cimitero si sovrappone o meno determinerà quanto sia significativo il ritrovamento" conclude l'archeologo. Non resta, quindi, che datare precisamente i ritrovamenti e comprendere alcuni usi di quelle persone di cui, però, non si saprà mai l'identità precisa.