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Ritrovate pagine della Divina Commedia: le critiche e la risposta della studiosa Eliana Vecchi

Ha fatto discutere il post del sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini sul ritrovamento di pagine autentiche della prima edizione della Divina Commedia. Le critiche sulla presunta scoperta e il commento della studiosa Eliana Vecchi.
A cura di Vincenzo Nasto
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Divina Commedia, foto del sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini
Divina Commedia, foto del sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini

Nelle scorse ore, il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini annunciava sul suo profilo Facebook il ritrovamento di due pagine autentiche della prima edizione della Divinna Commedia di Dante Alighieri: "Un tesoro unico al mondo di Dante Alighieri alla Spezia!Nell’Archivio di Stato della Spezia abbiamo un patrimonio di inestimabile valore del poeta: l’originale della Pax Dantis, che nel 1306 concluse la guerra tra i Malaspina e i Vescovi di Luni, e pagine autentiche di canti del Purgatorio e del Paradiso della prima edizione della Divina Commedia. Ringrazio la direttrice Rosetta Ferrara per l'invito a visitare l'Archivio di Stato e collaboreremo per esporre al pubblico questi documenti prossimamente!".

Le critiche sulla presunta scoperta

Il post, a cui erano legate alcune fotografie dei manoscritti, hanno però sollecitato alcuni portali d'informazione sull'arte, come Finestre sull'arte, a sottolineare un'incongruenza nella scoperta del sindaco ligure. Infatti, come riporta il sito, i documenti fotografati dal sindaco Peracchini sono stati già oggetti di studi, pubblicazioni, approfondimenti e mostre. Non si potrebbe parlare di "prima edizione", poiché essendo un manoscritto del 14° secolo, la stampa sarebbe stata inventata solo un secolo dopo. Il manoscritto, secondo il portale, sarebbe stato reso noto per la prima volta già nel 1890 da Umberto Marchesini: all’epoca si trovava conservato nell’archivio notarile di Sarzana. L'immagine della pergamena sarebbe presente anche, ormai da un anno, sulla pagina dell'Archivio di Stato di La Spezia nel sito del Ministero della Cultura.

La mostra del 2021 in cui venivano esibiti i documenti

Mentre sull'originalità della Pax Fantis, i documenti riguardanti la pace di Castelnuovo, ci sarebbero anche delle mostre a dimostrare la profonda conoscenza già avuta negli anni. L’ultima esposizione in cui il pubblico ha potuto vederli si è tenuta nel 2021: si intitolava Dante nuncius specialis, e la comunicazione sulla mostra è ancora presente sul sito dell’Archivio di Stato della Spezia.

La risposta dell'esperta Vecchi sotto il post del sindaco Peracchini

Sotto il post del sindaco, è arrivato anche il commento della studiosa Eliana Vecchi, specializzata in archeologia medievale, archivistica, paleografia, diplomatica e autrice di numerose pubblicazioni sulla storia antica della Lunigiana. Nel commento sottolinea: "È importante cogliere l'occasione per ricordare la storia del territorio attraverso fondamentali documenti, ma anche non dimenticare il loro più recente passato. Le cosiddette sette tabulae dantesche sono divenute per noi, pur se già note, un documento-monumento nel 1906, dopo le cerimonie dell' anniversario e una successiva pubblicazione curata da Giovanni Sforza. Ancora ristudiate approfonditamente nel 2006, con l' uscita di un importante volume del Giornale Storico della Lunigiana, edito insieme con l' Archivio di Stato della Spezia, che custodisce i cimeli danteschi, come furono chiamati".

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