Rita Pavone: “Ognuno deve amare chi vuole, ma detesto le ostentazioni del Pride”
![Rita Pavone (Matteo Rasero / LaPresse)](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2024/07/rita-pavone-lapresse-1200x675.jpg)
Ci sono album meno noti di Rita Pavone, in cui la cantante era anche autrice, parliamo di lavori come "Dimensione donna " e "Gemma e le altre" in cui la voce di canzoni come "La partita di pallone" e "Datemi un martello" parla, in tempi non sospetti, di temi come l'omosessualità e il femminismo. Canzoni che oggi non faticheremo a definire progressiste, scritte da un'artista che, nel tempo, però si è avvicinata a posizioni più conservatrici, finendo anche a candidarsi con Tremaglia, repubblichino e fascista. La cantante è tornata sull'argomento diritti in un'intervista a Andrea Laffranchi del Corriere che parte proprio da Gemma e le altre per chiederle di un brano su un amore lesbico.
Pavone rivendica quella scelta ma fa un distinguo, che rientra un po' in un cliché: "Ho sempre preceduto gli eventi. Bisogna parlare della vita per quello che è e ho voluto raccontare storie di donne, fra cui questa che però ha una fine molto drammatica. Non è giusto, ognuno deve poter amare chi ha voglia di amare". Un pensiero bello che in un attimo si riempie di un "però": "Però io detesto tutte le ostentazioni che sviliscono l’amore, quando vedo i sederi all’aria al gay pride non mi piace". Insomma, i diritti, dice Pavone, vanno bene, ma con educazione e senza troppa "ostentazione", come se i pride fossero carnevalate.
E nella risposta successiva, quando il giornalista le spiega che il Pride fa parte "della battaglia dei diritti", Pavone risponde: "Può darsi, ma io sono una boomer e la mia educazione sentimentale era molto diversa. Sono arrivata illibata al matrimonio e so che i miei figli ridono, ma i tempi erano altri. Oggi è diverso e va bene, però nessuno critichi me". Nell'intervista che nel 2023 diede a Fanpage parlò anche dell'immagine che aveva nel pubblico nonostante certe sue posizioni: "Questa cosa che sono fascista è una cosa che si sono inventati. Io sono una liberale, ascolto tutti, mi piaceva molto la tavola rotonda degli anni 70, quando si vedevano tutti i componenti di partiti che parlavano, ognuno diceva la sua e tu potevi dire che uno o l'altro non erano male. Adesso invece no, vanno con i paraocchi, ma dicano quello che vogliono, io so chi sono".