video suggerito
video suggerito

Rinvenuta a Roma piramide egizia, seconda dopo la ‘Cestia’

Nelle ultime ore, un team di archeologi e architetti, diretto da Rita Paris, ha rinvenuto una nuova piramide, la seconda di Roma, dopo quella di Caio Cestio a piazzale Ostiense. Il mausoleo era ridotto a possente rudere cementizio, i lavori hanno portato alla luce blocchi di marmo con la raffigurazione di una sfinge.
A cura di Redazione Cultura
2.463 CONDIVISIONI
Seconda Piramide egizia di Roma
La piramide, rinvenuta a Roma sull'Appia Antica nelle ultime ore.

A Roma non stupisce scoprire meraviglie archeologie, come la piramide rinvenuta, nelle ultime 48 ore, dall'analisi di un conglomerato cementizio, alto circa venti metri, al cospetto dei tumuli degli Orazi, dal lato della Villa dei Quintili sull'Appia Antica, conosciuta come Regina Viarum, una vera e propria miniera di scoperte archeologiche, proprio per la sua importanza strategica, collegando l'antica Roma a Brundisium, il più importante porto per la Grecia e l'Oriente. Qui gli studiosi hanno portato alla luce blocchi di marmo scolpiti con la rappresentazione di una sfinge, frammenti di statue riaffiorati dagli strati di terra ai piedi del mausoleo. Da chi fosse stata commissionata la realizzazione del monumento è però incerto, come sottolinea l'archeologo Riccardo Frontoni:

«il monumento non ha restituito nei secoli fregi, né iscrizioni, né elementi architettonici che ci possano dire l'identità del suo proprietario committente»

Piramide di Piazzale Ostiense
La Piramide Cestia di Piazzale Ostiense, dopo il recente restauro.

La correlazione alla prima piramide, la "Cestia" di Piazzale Ostiense è stabilita in base alla dimensione, che ha identificato come ‘seconda' la piramide dell'Appia Antica. Appare così, chiarissima e compatta, dopo il restauro del 2014, grazie all'imprenditore giapponese Yuzo Yag, in accordo con la Soprindendenza, che elargì 2milioni di euro per finanziarne i lavori.

La Piramide Cestia, sorta fra il 18 e il 12 a.C., è il simbolo di una Roma da sempre cosmopolita ma a differenza di quello che si potrebbe pensare, non fu trasportata a blocchi dall’Egitto, ma costruita a Roma, quando l’edilizia funeraria, in seguito alla conquista da parte di Augusto, si fece contaminare dagli influssi del paese delle piramidi. Caio Cestio, un sacerdote Epulone appartenente alla gens Publilia, in testamento comunicò agli eredi che avrebbero dovuto costruire il suo monumento funerario entro un anno dalla sua morte, altrimenti sarebbero stati diseredati.

Inglobata nelle Mura Aureliane nel III sec. d.C., la Piramide Cestia rimane l’unico monumento funerario di impronta egizia dei tanti realizzati in quel periodo da personalità di spicco. Affascinante la casuale vicinanza geografica al Cimitero Acattolico, quasi a completare un quadro eclettico di commemorazione funeraria. La Piramide Cestia è stata al centro dell’attenzione degli studiosi di esoterismo, per la sua geometria canalizzatrice di energie. Ha avuto diversi restauri ed addirittura la proposta di un interessante progetto del Borromini per trasformare la tomba in chiesa, che però non ha mai avuto un seguito. Ora non ci resta che aspettare gli esiti degli studi avviati sulla seconda piramide rinvenuta sull'Appia nelle ultime ore, così da arricchire il panorama degli influssi egizi nell'arte edilizia romana.

2.463 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views