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Riccardo Muti torna alla Scala dopo 12 anni: “Troppe idiozie sul mio addio”

Il direttore d’orchestra torna a dirigere un concerto nel tempio della musica milanese dopo 12 anni dallo strappo. Con la speranza da parte di tutti di poterlo presto rivedere dirigere anche un’opera.
A cura di Redazione Cultura
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Riccardo Muti
Riccardo Muti

Dopo quasi dodici anni stasera Riccardo Muti salirà sul podio del Teatro alla Scala di Milano, dove l'ultima volta diresse un concerto nel maggio del 2005. Questo ritorno in grande stile (per la verità preceduto da un approccio più morbido quest'estate, a un evento in onore del suo 75esimo compleanno) arriverà alla guida della sua Chicago Symphony, per due concerti in uno scenario completamente cambiato rispetto a dodici anni fa.

Il primo concerto alla Scala prevede un programma con il "Don Juan" di Richard Strauss, la sinfonia n. 4 di Cajkovskij e Contemplazione di Alfredo Catalani. Quest'ultima sarà un omaggio ad Arturo Toscanini, che fu amico del compositore toscano e alla Scala dove debuttò la "Wally" proprio il 20 gennaio. Il giorno dopo si inizia con il "Konzertmusik" per archi e ottoni di Paul Hindemith, "In the South (Alassio)" di Edward Elgar per finire con "Una notte sul monte Calvo" e "Quadri di un'esposizione" di Modest Musorgskij, l'ultimo nella orchestrazione di Ravel.

Riccardo Muti, nel presentare i due concerti a partire da stasera venerdì 20 gennaio, ha bollatto come "idiozie" tutte le cose scritte dai giornali all'epoca delle sue dimissioni da direttore musicale:

Se discutiamo del passato ho solo bei ricordi, l'importante è quanto ho fatto e cioè quasi 50 opere. Quante ne hanno dette sulla mia uscita dalla Scala, e quante incomprensioni su quella vicenda soprattutto all’estero, e soprattutto per colpa dei giornalisti. È stata una rottura, punto e basta. Toscanini dalla Scala se ne andò tre volte, io una.

C'è tempo e spazio anche per i ricordi del passato, in ogni caso, come quelli che videro il grande maestro napoletano contrapposto a Bettino Craxi che nel 1985 lo criticò per il bis che Muti concesse del "Va' pensiero", contravvenendo alla tradizione verdiana.

Bei tempi quando i politici intervenivano appassionatamente sulla prima della Scala, sembrano lontanissimi ma dobbiamo fare in modo che quella strada sia ripresa. Mi hanno detto di tutto, che ero di destra, di sinistra, di centro, anarchico o massone. Sono, e resto, italico.

Dopo questi due concerti il maestro continuerà a dirigere l'orchestra statunitense e con la "Cherubini", l’accademia per giovani direttori. Sempre con la speranza di poter tornare presto a dirigere un'opera alla Scala, in particolare "La Wally" di Catalani con interpreti da ricercare con attenzione.

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