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Renzo Paris, la ristampa di “Cani sciolti” e la lettera al lettore nuovo

“Cani sciolti”, lo storico romanzo di Renzo Paris è in ristampa per la sua sesta edizione. Lo scrittore rivela: “È un romanzo d’amore”.
A cura di Silvia Buffo
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Lo scrittore Renzo Paris, autore di "Cani Sciolti", oggi in ristampa
Lo scrittore Renzo Paris, autore di "Cani Sciolti", oggi in ristampa

Renzo Paris, dopo il suo penultimo lavoro letterario del 2014 "Il fenicottero" sulla "Vita segreta di Ignazio Silone", si dedica alla riscrittura di una delle sue prime opere, "Cani sciolti" del lontano 1973. Si tratta di un romanzo, tra i più rappresentativi dello scrittore, che ha attraversato almeno tre generazioni di lettori e che oggi è alle soglie della sua sesta edizione. La ristampa, per la casa editrice Elliot, è prevista per ottobre, comprenderà le interviste di Alberto Moravia e Andrea Di Consoli all'autore ed un'ulteriore novità, una "lettera al lettore nuovo" dove Paris rivela la natura del suo libro:

"Trattasi di un romanzo d'amore"

I due protagonisti infatti coltivano una amicizia amorosa con due ragazze, imbevute di femminismo, molto autonome e aggressive. La pallida rivoluzione sessuale del '68 li ha toccati nel profondo. I due protagonisti maschili sono due insegnanti che, trovandosi in scuole di campagna, si scontrano con il mondo agro-pastorale, che non avevano messo nemmeno in conto, presi dall'utopia dura. Da questa collisione di contrasti si stempera l'intera narrazione, quella di un romanzo che sin dalle prime edizioni mostrò il proprio destino, configurandosi presto come "romanzo generazionale".

Una critica a caldo all'ideologia del '68

Paris si era ispirato a "Ultime lettere di Iacolpo Ortis" di Ugo Foscolo, romanzo che rappresentava la fine di un'altra rivoluzione."Cani sciolti" è forse il primo romanzo che critica a caldo l'ideologia degli studenti del movimento, puntando alla vita e partendo da una questione privata. Il romanzo ebbe successo di pubblico e di critica e fu molto discusso nelle assemblee del movimento. Fu tradotto anche in Francia con la traduzione dello scrittore Laclavetine e con l'introduzione di Jean-Noel Schifano.

Pasolini scrisse che si trattava del libro di uno scrittore tra i più promettenti

"Cani sciolti" avrebbe potuto avere anche un'evoluzione filmica o cinematografica, i fratelli Taviani approvarono una sceneggiatura che però non venne condivisa dalla Rai di allora, in quanto il tema del romanzo sembrava troppo estremista per l'epoca. Pasolini scrisse che si trattava del libro di uno scrittore tra i più promettenti. Sugli anni Settanta sono stati scritti molti romanzi di gente che non li aveva vissuti. Qui invece anche l'autore è un "cane sciolto", dizione che ha avuto una gran seguito, fino ad arrivare ai "cani sciolti" del terrorismo islamico.

La nuova copertina di "Cani Sciolti"
La nuova copertina di "Cani Sciolti"

L'incontro col lettore giovane

Renzo Paris ha voluto ristampare oggi "Cani sciolti" per incontrare il lettore giovane e proporgli un mondo che sembra lontano e che invece ha aperto la crisi attuale. I sentimenti, sia dei protagonisti maschili che femminili, sono molto simili a quelli dei giovani d'oggi, che sanno bene come nella coppia ci sia l'attraversamento del potere e che a volte l'odio può annullare l'amore.

Riscrivere il passato per parlare al mondo attuale

Renzo Paris racconta a Fanpage.it:

Scrissi il romanzo a ridosso del '68, quando insegnavo nella scuola media di Tolfa. Imperava la neo-avanguardia e volevo liberarmi di quei lacci, tornando alle origini del romanzo, quello epistolare. Mi piaceva raccontare la rabbia del '68, che era pubblica e privata, nascendo dalla lotta con il padre che aveva tradito la rivoluzione. Non ci fu l'uccisione del padre e gli ex sessantottini ancora vivi oggi assomigliano a ‘figli a vita'. La democrazia di base, che ancora oggi i ‘grillini' desiderano, era nata allora, prima che i gruppi diventassero violenti e le Brigate Rosse affossassero per sempre il Movimento. Allora c'era un solo canale televisivo in bianco e nero e la Chiesa ancora veniva ascoltata dalle ragazze che si liberarono con fatica del culto della verginità. Il neocapitalismo, come predicava Pasolini avrebbe presto cancellato il Neorealismo e il Comunismo, puntando a una spoliticizzazione totale della gioventù. Cosa che vediamo sotto i nostri occhi.

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