“Recuperiamo la scrittura a mano”: la petizione sul ‘banco’ del ministro Azzolina
Una petizione inviata al ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, per il recupero della scrittura a mano. A promuoverla, Carlo Di Clemente, archeologo e scrittore, e Stefano Molini, blogger e attivista per i diritti umani. Al momento in cui scriviamo, sul sito change.org, la petizione ha superato quota cinquemila adesioni e intende raggiungere la quota delle settemila firme a breve. Secondo i promotori dell'iniziativa, "pur ritenendo che il processo di digitalizzazione della Scuola italiana, e più in generale del Paese, sia indispensabile, siamo assolutamente convinti che la scrittura a mano dei nostri studenti debba essere, nella sua straordinaria bellezza, stimolata il più possibile – affermano – È scientificamente provato, infatti, che la scrittura a mano, soprattutto in corsivo, produca enormi benefici per lo sviluppo cognitivo nell’età dell’infanzia perché accende nel bambino aree del cervello deputate al pensiero, al linguaggio, alla manualità e alla memoria".
Non una mera questione di nostalgia o di profumo di carta e inchiostro, ma una necessità per lo sviluppo cognitivo dei più giovani. Tuttavia la calligrafia, cioè la disciplina della bella scrittura, mette in forte relazione l'estetica allo sviluppo di qualità mentali di rilievo.
"Quanto all’estetica della scrittura a mano, vale la pena ricordare che nel lontano, democraticissimo e ultra tecnologico Giappone, la calligrafia è una disciplina talmente importante che i giapponesi ne hanno fatto addirittura una via di illuminazione mistica, lo Shodou, per sviluppare perseveranza, resistenza, forza, armonia interiore, dato che il movimento del pennello passato sulla carta di riso richiede molta concentrazione e coordinazione" continuano Di Clemente e Molini. "Chiediamo per questo al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e agli insegnanti di ogni ordine e grado della Scuola pubblica e privata italiana il massimo impegno affinché l’utilizzo della scrittura a mano sia promosso, favorito ed incoraggiato."
Non solo banchi monoposto a rotelle e protocolli anti-Covid sono elementi di discussione su cui la scuola si prepara ad aprire. "Nei giorni scorsi c’è chi – conclude la petizione – con comprensibile preoccupazione, ha posto sui social il problema che le dimensioni ridotte dei banchi siano state pensate per l’utilizzo esclusivo di pc e tablet."