Raffaello in mostra a Torino
Il fitto autunno espositivo italiano, dopo aver accolto l'Impressionismo in numerose città, si arricchisce di un altro importante appuntamento: dal 26 settembre al 24 gennaio alla Reggia di Venaria Reale di Torino sarà ospitata l'esposizione "Raffaello. Il sole delle arti". Più di cento opere che racconteranno un Raffaello insolito, poco conosciuto: attraverso un percorso pensato per ripercorrere l'evoluzione artistica del grande maestro urbinate, si metteranno non solo in luce i punti fondamentali della sua carriera fra le diverse città italiane, ma si approfondirà in special modo la passione di Raffaello per le arti tecniche: disegni, arazzi, incisioni, maioliche, monete e gioielli, oggetti che sono stati fondamentali per la circolazione e la diffusione dell'arte di Raffaello in Europa.
Raffaello amava profondamente l'arte dell'incisione, tanto da tenere alcune opere di Albrecht Dürer nella sua bottega. Marcantonio Rinaldi, famosissimo incisore dell'epoca attivo a Bologna, era stato allievo del Francia, e la sua arte molto deve all'influenza dal Dürer: Raffaello affidò a lui il compito di riprodurre in serie un'immensa quantità di dipinti e disegni, favorendone così la diffusione in Europa. Un Raffaello imprenditore di se stesso dunque, non soltanto attento allo studio della pittura, ma anche interessato a far sì che i suoi straordinari risultati venissero apprezzati e conosciuti quanto più possibile.
A partire dal 1510 le opere di Raffaello vengono affidate all'incisore Marcantonio Rinaldi. L'incisione, in quanto tecnica di riproduzione molto rapida, e in quanto tale era perfetta per far girare tra le corti italiane ed europee opere che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute. Sarà proprio grazie a questa diffusione di disegni che l'artista verrà copiato e riprodotto nei lavori di altri pittori, che segnano l’immenso successo della sua arte. 130 opere che raccontano di un Raffaello imprenditore di se stesso, nonché su un artista interessato moltissimo alle arti minori, come testimoniano gli arazzi vaticani o l'attenzione riservata ai gioielli nei ritratti femminili.
Gli anni della formazione di Raffaello saranno ampiamente documentati da una selezione di opere dei più importanti maestri dell'epoca, come il Perugino, il Pinturicchio e Luca Signorelli. Infatti, già dal 1497 la presenza di un giovanissimo Raffaello è documentata nella bottega del Perugino: l'eccezionale uso del colore in modo plastico, lo sviluppo dello studio delle figure e il particolare modo di delineare luci ed ombre risente in larga parte degli anni trascorsi nelle botteghe di questi grandi artisti.
Una sezione speciale sarà dedicata poi all'arte applicata: disegni, incisioni su arazzi, maioliche, monete, smalti e cristalli; e ancora vetri, armature ed intagli: oggetti imprevisti se si considera la produzione artistica di Raffaello nella sua totalità. Un'arte che può sembrare marginale, ma che fu veicolo fondamentale per la diffusione e la conoscenza delle creazioni figurative di Raffaello nelle corti di Italia e d'Europa fra Cinque e Seicento.
Il percorso espositivo, allestito nelle Sale delle Arti della Reggia di Venaria, è stato pensato per gettare nuova luce sulla figura di uno degli artisti più influenti del Rinascimento e di tutta l'arte a seguire, grazie al contributo di importanti istituzioni museali italiane e straniere. La mostra proporrà opere provenienti dai Musei Vaticani, dagli Uffizi e dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, nonché dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e dal Museo di Capodimonte di Napoli. E ancora: importanti collezioni conservate oggi fra Dresda, Vienna e l'Albert Museum di Londra.