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Raffaella R. Ferré presenta “Inutili Fuochi” (VIDEO)

La scrittrice ebolitana ha incontrato i lettori nello spazio eventi della libreria Feltrinelli di via Ponte di Tappia a Napoli. Nei prossimi giorni il suo tour farà tappa al Salone internazionale del Libro di Torino.
A cura di Vincenzo Sbrizzi
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Storie che si incrociano all'interno di un villaggio vacanze, tra voglia di farsi conoscere e ricerca della felicità, anche solo per due settimane. E' una piccola perla il nuovo romanzo di Raffaella R. Ferré, "Inutili Fuochi", che la giovane scrittrice ha presentato alla Feltrinelli di via Ponte di Tappia a Napoli. Scrittura veloce e personaggi molto curati, fanno da filo conduttore ad una storia che racconta la disperata voglia di felicità che le persone ricercano nelle ferie estive cercando di conoscere qualcuno che cambi loro la vita o semplicemente dia la luce necessaria ad uno spicchio così limitato della stessa. Un romanzo che nello stile strizza l'occhio alla letteratura americana e che dai suoi maestri raccoglie la sfida di una scrittura nuova.

inutili fuochi

Il mondo degli animatori turistici si incrocia con quello di una coppia alle prese con la maternità passando per i bambini e la loro «capacità di fare sia del male che del bene senza pensare alle conseguenze e senza aspettarsi nulla in cambio». Un romanzo molto intimo che rappresenta un passo avanti decisivo nella maturità artistica della seppur giovanissima autrice, salernitana di nascita e napoletana d'adozione. Una storia che lei stessa sente molto più sua e che racconta «il capitale di gesti e di amore che ci portiamo dietro ogni giorno e che di volta in volta decidiamo se impiegare o meno». Un libro che racconta soprattutto persone e come riescono ad interagire tra di loro in una situazione "estrema" come quella delle vacanze estive in cui divertirsi e far riconoscere la propria felicità è un dovere ancor prima che un'esigenza.

“Inutili Fuochi” , edito dalla casa editrice indipendente "66th and 2nd”, rappresenta comunque un esperimento letterario fatto di storie raccontate tramite monologhi. Un'ulteriore strada estetica scelta dall'autrice che fa parte a pieno titolo di una nuova stagione letteraria di cui l'editore romano rappresenta un vero e proprio talent scout. Scritto in due mesi, a casa di un amico giornalista e scrittore, Giuseppe Manzo, il nuovo romanzo di Ferré è un pezzo della nuova Italia che cresce e che i suoi giovani provano disperatamente a riprendersi col proprio talento. Ma se le si chiede quanto sia difficile vivere di scrittura attualmente in Italia lei risponde che «la scrittura non è un mestiere ma principalmente una passione e deve fare i conti con la voglia di raccontare e l'ispirazione che bisogna trovare per farlo che va al di là di un semplice lavoro e dell'aspetto economico».

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