“Quelli che la danza” in scena al Teatro Nuovo e in Sala Assoli
Che in Italia la danza sia considerata poco e male, è un fatto. Ma che la danza possieda al suo interno gli strumenti e i codici più efficaci per esprimere il contemporaneo, è anch’esso un fatto. Non è un caso che in ambito internazionale già da molti anni si sia imposta come linguaggio universale, andandosi a sovrapporre e confondendosi nelle programmazioni dei più prestigiosi festival e teatri.
Finalmente la Campania si fa promotrice di una rassegna, ideata e distribuita dal CDTM Circuito Campano della danza, sotto la direzione di Mario Crasto De Stefano, dal titolo “Quelli che la danza”: 8 città, 10 teatri per circa 40 spettacoli che vedono coinvolte più di 30 fra compagnie e giovani performer provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi europei (Albania, Grecia, Belgio).
A Napoli gli spettacoli in programma sono 17, suddivisi negli spazi della Sala Assoli e del Teatro Nuovo e concentrati nell’arco di una settimana (dal 4 al 9 marzo). Tra i nomi di spicco del ricco programma figurano la Compagnia Enzo Cosimi che presenta martedì 4 nella sala grande del Teatro Nuovo “Welcome To My World”, uno spettacolo che indaga il doloroso rapporto uomo-natura interrogandosi sulla possibilità di una imminente Apocalisse. Presentato con grande successo a gennaio alla Triennale di Milano, lo spettacolo vede in scena quattro straordinari danzatori: Paola Lattanzi, Alice Raffaelli, Francesco Marilungo, Riccardo Olivier.
In Sala Assoli, mercoledì 5, segnaliamo lo spettacolo del coreografo greco Petros Gallias dal titolo “In stato di allerta IV”, quarto movimento di un progetto costituito da dieci “esercitazioni”. Quest’ultimo è dedicato al tema dell’amore èrendendo in esame la storia di Romeo e Giulietta ed è realizzato con cinque giovanissimi danzatori selezionati dallo stesso coreografo nelle scuole di danza campane.
Ancora alla sala grande del Teatro Nuovo, giovedi 6, Maria Grazie Sarandrea porterà in scena “Syrene”, uno spettacolo che attraversando stili che vanno dal flamenco alle liturgie afrobrasiliane dà corpo alla rappresentazione della figura della sirena. “Le sirene sono presenti nelle culture di tutto il mondo, io ne ricerco l’origine, il loro essere donna-animale, simbolo di metamorfosi e allo stesso emblemi della resistenza al cambiamento”.
Altro spettacolo che vi segnaliamo come “da non perdere” è quello che Alessandro Sciarroni, vincitore del premio Rete Critica 2013, ha dedicato alla giocoleria (in programma venerdì 7 al Teatro Nuovo). In pratica, Sciarroni con il suo “Untitled_I will be there when you die” propone una riflessione sui concetti di resistenza, sforzo, impegno, disciplina e concentrazione applicati all’arte di manipolare gli oggetti. Lo scopo è quello di abbattere gli stereotipi che avvolgono l’arte circense del toss juggling (lancio di oggetti) per mostrarla sotto una nuova luce. Nella performance quattro giocolieri incatenano diverse tipologie di tiri di lancio costruendo casualmente o volontariamente figure ipnotiche.
In sala Assoli, sabato 8, va in scena Giulio D’Anna insieme con suo padre Stefano in una performance che si annuncia molto coinvolgente e toccante dal titolo “Parkin’son”. Padre e figlio esplorano la loro relazione sul palcoscenico, intersecando biografia e ricerca, creando una partitura che si muove tra teatro e movimento, dove la malattia marca i limiti da oltrepassare.
Per concludere, sabato 8 al Teatro Nuovo, la compagnia DACRU della regista e coreografa Marisa Ragazzo porta in scena “Kaze Mononoke”, un dialogo malinconico e visionario attraverso il concetto di “passaggio delle stagioni” nella cultura giapponese, avvalendosi del contributo di Omid Ighani, uno dei coreografi più rappresentativi della scena hip-hop.