In che ordine sono sistemati i nomi degli attori, del regista e del produttore nei titoli di testa di un film? Se per sostenere la mia idea ho molti argomenti, in che ordine li devo esporre? E se ho vini eccellenti e vini mediocri, quali dovrò servire prima e quali dopo?
Sono domande importanti, semplici esempi di una famiglia di domande che abita i nostri giorni e che richiedono risposte intelligenti: le domande sulla disposizione lineare di elementi. Se non esiste una risposta unica universale, la tradizione classica ci suggerisce però un modello gagliardissimo e versatile – il cui successo, se non sicuro, è altamente probabile. È appunto l’ordine nestoriano, un richiamo figurato all’ordine in cui Nestore, re di Pilo (una città della Messenia, nel Peloponneso), disponeva i suoi soldati in battaglia.
[…] In prima ei pose
Alla fronte coi carri e coi cavalli
I cavalieri, e al retroguardo i fanti,
Che molti essendo e valorosi, il vallo
Formavano di guerra. Indi nel mezzo
I codardi rinchiuse, onde forzarli
Lor mal grado a pugnar. […]
(Iliade, LIbro IV)
Nestore, nell’Iliade, è la voce della ragione. È il più vecchio e il più saggio dei sovrani greci che partecipano alla guerra: ai tempi aveva già regnato per tre generazioni umane. Pochi sono capaci di suscitare tanta reverenza quanto Nestore, spesso interpellato per aver consiglio.
Ora, nel III libro dell'Iliade Greci e Troiani decidono di chiudere l’intera guerra con un combattimento a singolar tenzone fra due campioni: Paride per i Troiani e Menelao per i Greci – i due che nei fatti si contendevano la bellissima Elena.
Lo scontro inizia, ma non c’è storia: Menelao sta vincendo con disinvoltura. Ma prima che possa far fuori Paride, Afrodite (che Paride aveva scelto dandole la mela d’oro e ricevendo in cambio l’amore di Elena, ricordate…?) lo trae in salvo. Patti chiari amicizia lunga, il duello sarebbe stato vinto da Menelao. Ma nel IV libro i Troiani, sotto l’influenza di Era, decidono di buttare il patto alle ortiche.
L'arciere Pandaro a tradimento trafigge Menelao, e gli Achei comprensibilmente si inalberano e si preparano a dar battaglia.
Agamennone, generale supremo degli Achei, infiamma l'esercito arringandolo, mentre Nestore dispone i suoi soldati per lo scontro: nelle prime file pone i carri e i cavalieri, unità micidiali, armate pesantemente; nelle ultime i più valorosi fra i fanti; nel mezzo racchiude invece i più codardi, cosicché che si trovino costretti a combattere loro malgrado. E questo è l’ordine nestoriano: un ordine tripartito in forte-debole-forte.
In retorica, quando si deve scegliere la sequenza di presentazione delle proprie argomentazioni, optando per un ordine nestoriano si pronunceranno le argomentazioni più forti aprendo e chiudendo, compattando quelle più malferme ma buone per fare numero nel mezzo del discorso; se non si dispone di una cantina ampia può essere acuto servire i vini in ordine nestoriano, mescendo i migliori durante l’antipasto, quando il gusto è più fresco e critico, e sul finire della cena, quando il godimento è più misurato, sereno e attento – mentre quelli più modesti possono rispondere comunque bene al piacere nell'arena di sapori di primo e secondo; e nei titoli di testa di un film? I nomi sono in disposizione nestoriana, con le star in cima e in fondo, con le posizioni finali riservate per registi e produttori. E quando ti devo fare un appunto spiacevole, se lo inserisco in una sequenza nestoriana sarà racchiuso fra apprezzamenti.
È vero: la disposizione nestoriana, prosaicamente, è una disposizione a panino – un'immagine ben più immediata. Ma abbiamo un aggettivo che ci permette di richiamare Nestore, Nestore dalla dolce parola, Nestore primo di tutti gli eroi, Nestore, che non ti dirà menzogna.