Queer, la trama del libro di William Burroughs da cui è tratto il film di Luca Guadagnino
Era il 1951 e William Burroughs iniziava a scrivere Queer, romanzo pubblicato però nel 1985 – in Italia nel 1987 – perché, a detta dello scrittore, l’America degli anni '50 non era pronta a un libro così scandaloso. Nel 1951 lo scrittore statunitense si trovava in Messico e aveva appena scritto il suo primo romanzo La scimmia sulla schiena. Un anno travagliato in cui sua moglie perde la vita a causa di un presunto incidente provocato dallo stesso Borroughs che, sulla scia di Guglielmo Tell, mise un bicchiere di cognac sulla testa della moglie Joan per usarlo come un bersaglio, mancandolo e uccidendo la donna.
Proprio in attesa della sentenza è iniziata la scrittura di Queer, un romanzo redatto con la tecnica, molto usata da Burroughs, del cut-up, che consisteva nel tagliare e decontestualizzare pagine, frasi, parole scritte da altri autori (o da opere precedenti dello stesso scrittore) e rimontarle in un nuovo testo. Se un film sulla vicenda della morte della moglie era già stato girato nel 1991 da David Cronenberg, ora arriva anche la trasposizione cinematografica di Queer. Firmato da Luca Guadagnino, il film è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia con i suoi protagonisti Daniel Craig, nei panni di William Lee e Drew Starkey, che interpreta Eugene Allerton.
La trama di Queer, il libro di Borroughs
La storia si svolge in quella che Burroughs chiama “Interzona”, a metà tra Città del Messico e Panama. William Lee – alter ego dello scrittore – è uno studente universitario americano espatriato a Città del Messico che usufruisce di una serie di benefici offerti ai veterani di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale. Qui conosce Eugene Allerton, un militare della marina in congedo. Lee comincia a provare un particolare interesse amoroso per Allerton, che viene inquadrato come un “giovane ambiguo e indifferente come un animale”. Un romanzo considerato da Burroughs stesso troppo osceno per essere letto in America negli anni ’50, sia per la relazione omosessuale, sia per l’uso di stupefacenti che annientano quasi tutti i momenti di lucidità dei protagonisti.
Queer, il libro che ha ispirato Luca Guadagnino
Per Guadagnino questo sembra essere "il film più personale" della carriera. Il romanzo di Burroughs sembra infatti avere un posto speciale nel cuore del regista. "Quando lessi il libro di William Burroughs avevo 17 anni e volevo cambiare il mondo con il cinema", spiega il regista. Solitudine e passione si intrecciano attraverso nuove relazioni. Ed è proprio dalla solitudine che il regista dice di essere stato salvato con la lettura di questo romanzo. "Volevo far sì che il pubblico alla fine del film avesse un'idea di sé stesso. Chi siamo quando siamo soli? Chi cerchiamo? Chi vogliamo desiderare? Non importa chi siate. Siete un eroinomane che vive in Messico? Amate un uomo o una donna? Chiunque voi amiate, chi siete quando siete soli e restate con la sensazione di quello che avete sentito per qualcun altro?".