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Quando un medico nel XIX secolo scoprì che lavarsi le mani salvava la vita

“Il morbo dei dottori. La strana storia di Ignàc Semmelweis” racconta la storia dell’uomo che ha rivoluzionato la medicina col semplice gesto di lavarsi le mani, prassi che a metà Ottocento non era condivisa dal personale medico. La storia di Semmelweis, nel libro di Sherwin B. Nuland, racconta la storia di un’intuizione, in principio osteggiata dalla medicina ufficiale, che salvò milioni di vite.
A cura di Redazione Cultura
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Se oggi parliamo del gesto di lavarci le mani come il principale alleato contro la diffusione del coronavirus lo dobbiamo a un medico e scienziato ungherese vissuto nel XIX secolo. Il suo nome era Ignàc Semmelweis e la sua storia è venuta di recente alla ribalta, dopo che Google lo ha celebrato con uno dei suoi doodle. Oggi tocca a un libro, di Sherwin B. Nuland, pubblicato in Italia da Codice Edizioni, disponibile già in ebook e da fine aprile anche in versione cartacea. "Il morbo dei dottori. La strana storia di Ignàc Semmelweis" racconta la storia dell’uomo che ha completamente rivoluzionato la medicina moderna, col semplice gesto di lavarsi le mani, prassi che ancora a metà Ottocento non era condivisa neanche dal personale medico.

Lavarsi la mani e la scoperta dell'acqua calda

Semmelweis giunse a questa scoperta, che oggi definiremmo dell'acqua calda, studiando a fondo le cause della febbre puerperale, una epidemia che iniziò a colpire le partorienti nei nuovi reparti di maternità sorti in tutta Europa nei primi decenni dell’Ottocento. Come racconta  nel suo libro Nuland, i dati erano pesantissimi:

Nei decenni precedenti e successivi il volgere del diciannovesimo secolo, il tasso di mortalità per le madri che partorivano in casa nell’Europa continentale e in Gran Bretagna era in media di 40-50 su 10.000, mentre le grosse istituzioni riferivano cifre assolutamente spaventose: all’Ospedale di Maternità di Londra, fra il 1833 e il 1842, furono 587 su 10.000; alla Maternité di Parigi, fra il 1830 e il 1834, furono invece 547 (con un picco, durante questo periodo, di 880, cifra che più tardi si sarebbe dimostrata almeno diciassette volte più alta di quella delle case del distretto in cui era situato l’ospedale).

Una rivoluzione in campo medico

Molti anni di studi condussero Semmelweis, ostacolato da colleghi medici e scienziati, a elaborare la teoria che oggi, in epoca da Covid-19, ci sta letteralmente salvando la vita: lavarsi le mani prima di avere a che fare con un paziente permise di salvare milioni di persone in tutto il mondo, durante operazioni chirurgiche, amputazioni e parti e divenne un’azione comune per evitare la diffusione di virus e batteri. Continua Nuland:

La febbre puerperale veniva causata non da un’atmosfera, un miasma o qualunque altra vaga aura – né per metastasi del latte, arresto delle lochiazioni, influenze cosmo-telluriche, predisposizione personale o per la ridda di altri fattori immaginati – ma attraverso la diretta inoculazione dalle mani proprio di quei medici che combattevano per prevenirne l’occorrenza. Perché questo venisse dimostrato, fu necessaria un’intera sequenza di eventi, che avrebbero cambiato la direzione del pensiero medico e alterato i modi di investigazione e comprensione della malattia.

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