Quando la poesia è di successo: il caso di Franco Arminio che parla “d’amore e di terra”

Un successo editoriale, oltre che di critica. No, non stiamo celebrando l'ennesimo risultato di vendite in libreria di un romanzo giallo o rosa di turno. Cosa che non desterebbe nessuna attenzione. Stiamo parlando, invece, di un libro di poesie. Del paesologo, narratore e poeta irpino Franco Arminio. In meno di un mese, infatti, la sua raccolta "Cedi la strada agli alberi", edita da Chiarelettere, ha già raggiunto le tre edizioni e le 5000 copie vendute. Dalla casa editrice, naturalmente, esultano, perché i versi "d'amore e di terra" di Arminio, secondo il direttore editoriale di Chiarelettere Lorenzo Fazio, stanno:
andando al di là delle più rosee previsioni e dimostra quanto la poesia può avere seguito non solo tra i lettori più ricercati. Il risultato è stato sorprendente. La poesia sembrerebbe avere ancora molto da offrire e costituire un efficacissimo mezzo d'espressione popolare.
Arminio, noto per aver inventato la disciplina della paesologia, e animatore della festa della Paesologia di Aliano, candidato qualche anno fa alle elezioni europee con la Lista Tsipras e curatore del blog ‘Comunità provvisorie', è nato e vive a Bisaccia, in Irpinia d'Oriente, ed è oggi uno dei poeti italiani più amati.
Una brezza di poesia inonda le librerie: si parla di “Rinascimento”
Lo avevamo già detto qualche tempo fa: gli editori italiani ritornano a scommettere sulla poesia, così gli scaffali delle librerie si riempiono di collane di libri in versi. Sono sempre di più, infatti, gli editori che lanciano collane in versi, e sopratutto, in questo nuovo anno, si va a sfatare il mito che gli italiani non comprino libri di poesia, a meno che non abbiano venduto innumerevoli copie. Ed invece è in atto una controtendenza: piccoli e grandi editori scommettono sui libri in versi, probabilmente perché in un'era di gravoso sovraccarico di informazioni e contenuti, la poesia è uno degli strumenti più rapidi di fruizione, si lascia catturare dal lettore furtivamente, come intervallo breve e intenso, fra un'attività e l'altra e, perché no, fa anche sognare. Questo gli editori lo sanno bene ed è così che tornano a scommettere a tutto tondo sulla poesia.