Putin si lamenta della cancel culture con un paragone assurdo tra Russia e Jk Rowling, che risponde
Il presidente della Russia Vladimir Putin ha accusato i Paesi Occidentali di voler applicare la fantomatica cancel culture all'arte del suo Paese, come punizione per aver invaso l'Ucraina. In più, Putin si è paragonato alla scrittrice J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter e criticata nei mesi scorsi per le sue posizioni transfobiche. Secondo il Presidente russo, che qualche settimana fa ha deciso di invadere l'Ucraina, dopo aver riconosciuto unilateralmente l'indipendenza di due regioni ucraine, appunto, l'Occidente avrebbe deciso di cancellare, appunto, alcuni tra i maggiori artisti – tra cui Tchaikovsky, Shostakovich e Rachmaninoff – e alcune tra le maggiori opere russe come punizione per la guerra, così come, sempre secondo Putin, si sarebbe fatto contro la scrittrice che, è bene ribadirlo, non è mai stata cancellata e i cui libri si continuano a vendere e pubblicare.
Eppure l'idea della cancel culture è strumentale al discorso della Russia che accusa l'Occidente di star cercando di "cancellare un'intera cultura millenaria, la nostra gente". Stando alla traduzione dal russo di Sky, Putin avrebbe detto, a proposito di Rowling e Cancel Culture: "Hanno recentemente cancellato Joanne Rowling – l'autrice per bambini, i suoi libri sono pubblicati in tutto il mondo – solo perché non soddisfaceva le richieste del diritto di genere" ha detto il Presidente russo che crede realmente che qualcuno abbia cancellato la produzione artistica della scrittrice britannica che, al contrario, continua a pubblicare e vendere libri in tutto il mondo, appunto.
Putin, però, va oltre e paragona quello che secondo lui starebbe avvenendo con alcuni autori e autrici russi/e al rogo dei libri della Germania nazista: "Ricordiamo i filmati di quando hanno bruciato i libri. È impossibile immaginare una cosa del genere nel nostro Paese e contro questa ci salviamo grazie alla nostra cultura che per noi è inseparabile dalla nostra madrepatria, dalla Russia, dove non c'è posto per l'intolleranza etnica, dove da secoli convivono rappresentanti di decine di gruppi etnici". Nei giorni scorsi il Governo russo ha approvato una legge che prevede fino a 15 anni di carcere per coloro che diffonderebbero "false informazioni" sulla guerra in Ucraina costringendo moltissimi corrispondenti a lasciare il Paese per evitare pene dure, senza contare l'intolleranza nei confronti della comunità LGBTQI+.
La scrittrice britannica, però, che nelle ultime settimane si è spesa molto per aiutare la popolazione ucraina, tramite la sua organizzazione a favore dei bambini, ci ha messo poco a rispondere. Rowling lo ha fatto con un tweet in cui riprendeva un profilo del Guardian sull'oppositore di Putin Alexey Navalny: "Le critiche alla Cancel Culture occidentale probabilmente non sono il massimo se fatte da coloro che attualmente massacrano i civili per il crimine di resistenza, o che imprigionano e avvelenano i loro critici. #IStandWithUcraina".