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Psycho Pop, Micol Beltramini: “Fumetti fantastici per parlare di cose scomode”

Con l’intervista a Micol Beltramini, curatrice editoriale della collana “Psycho Pop” per Edizioni BD, inauguriamo su Fanpage una serie di incontri con i protagonisti delle ultime uscite dal mondo del fumetto. “Psycho Pop” si presenta con una sfida avvincente, quella di “raccontare la diversità attraverso il fumetto, cercando di non scadere nella retorica”.
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Le vacanze sono alle porte e con l'estate che entra nel vivo, non c'è davvero niente di meglio che approfittare dei giorni di tregua dal lavoro, per recuperare tutto quello che il tempo tiranno ci sottrae prima delle ferie. Se la voce "leggere fumetti" è in cima alla vostra lista delle cose da fare, siete nel posto giusto. Con l'intervista a Micol Beltramini, curatrice editoriale della collana "Psycho Pop" per Edizioni BD, inauguriamo su Fanpage una serie di incontri con i protagonisti delle ultime uscite dal mondo del fumetto. "Psycho Pop" si presenta con una sfida avvincente, quella di "raccontare la diversità attraverso il fumetto, cercando di non scadere nella retorica". Mostrare situazioni complesse a livello emotivo, psicologico e sociale, senza perdere di vista l'obiettivo di renderlo fruibile per tutti.

La collana si compone già di tre volumi (due fuori a maggio, uno a giugno): "Condizioni" di Nate Powell, una raccolta di storie brevi sul delicato passaggio tra adolescenza ed età adulta, con tanti rimandi al punk e al rock quello tosto (Fumettologica e Fritto Misto hanno realizzato una playlist musicale in merito, molto interessante e che trovate qui); "Blue", opera prima dell'australiano Pat Grant, che intreccia localismo e mancata integrazione ad una storia di amicizia tra tre ragazzini patiti del surf; "Marbles" di Ellen Forney che descrive il disturbo bipolare di cui l'autrice è affetta, con uno stile di narrazione avvincente, serrata e imprevedibile, come la mente umana.

1. Psycho Pop, un titolo accattivante per una collana che ha il coraggio di toccare argomenti in un modo quasi inedito nel mondo del fumetto. Parliamone.

Ho semplicemente realizzato che gran parte dei fumetti davvero belli che mi capitava di leggere erano distorsioni di realtà o metafore di altro. Il fumetto è un mezzo fantastico per parlare di argomenti scomodi e difficili: sa trovare strade sue, metafore visuali o testuali coraggiose, al limite del subliminale, a volte quasi magiche. Ne parlavamo con Gipi a proposito di unastoria, il tanto discusso candidato al premio Strega, che è un fumetto che in realtà non parla di quello che sembra che parli. Bene, senza farla troppo difficile, il termine Psycho per me contiene tutto questo: dal passaggio tra adolescenza e età adulta al memoir sul disturbo bipolare, dal localismo descritto attraverso un'invasione di creature tentacolari blu a qualunque altra distorsione di realtà mi capiterà di incontrare in un fumetto, e pensare: non ho mai letto niente di più importante e di più efficace di questo.

2. “Condizioni” e “Blue” a maggio, “Marbles” a giugno. Siete partiti con tre graphic novel di tre autori di livello assoluto sul piano internazionale. Dove vuole arrivare Psycho Pop?

Verso l'infinito, e oltre! No, a parte gli scherzi, io ho un entusiasmo enorme. Sono disposta a lavorare gratis pur di portare in Italia cose belle. Le condizioni per me sono tre: che possa permettermeli col mio budget; che rientrino nel concept Psycho Pop; e che siano storie sensazionali, a cinque stelle sotto tutti i punti di vista (sono molto, molto selettiva).

3. Per ognuno dei tre volumi pubblicati, trovami il suo lettore “tipo”. E qual è il tuo preferito. (Il mio è Marbles).

Condizioni: dai venti ai quarant'anni, un po' fuori dal gruppo. Di un fumetto nota molto i neri e la storia. Ascolta un sacco di musica, è cinico ma crede nell'amore e fa molta fatica a cedere terreno al fatto di essere diventato adulto.

Blue: età indefinibile, originale, curioso, divertente. Adora i fumetti particolari, quasi di design, genere Chris Ware. Ha vissuto un'infanzia in qualche modo memorabile. È affascinato dalla cultura del surf.

Marbles: età indefinibile, anche in questo caso. Brillante e di mente aperta. Fascinazione per i disturbi mentali, specie se correlati all'arte. Non ama per niente il melodramma, anzi, sa ridersi addosso bene.

(Non saprei davvero dirti qual è il mio preferito, anche perché non mi va di fare figli e figliastri. Quello che mi porto nel cuore da più tempo però è Condizioni: l'ho letto per la prima volta quando avevo 24 anni, e pubblicarlo è stato davvero un sogno.)

4. Quanto influisce il periodo positivo per il settore, in una scelta editoriale del genere. La faccio breve: sarebbe nata una collana come questa, che non punta ad ingraziarsi il lettore con i soliti trucchi, anzi lo stimola per vie meno ovvie, in momenti meno felici per l’editoria del fumetto?

Mah, sai, quando un fenomeno diventa molto popolare di solito accade il contrario: si iniziano a fare scelte poco coraggiose, ricercando unicamente il consenso dei lettori. È uno dei motivi per cui sono così fiera che Edizioni BD mi abbia affidato Psycho Pop: sapevano che non avrei mai assecondato il mercato, ma al contempo si fidavano del mio istinto, del mio semplice desiderio di comunicare, di arrivare alla gente sempre e comunque (non pubblicherei mai fumetti criptici o totalmente incomprensibili; per intenderci, non pubblicherei mai niente che io non leggerei).

5. Psycho Pop, non posso fare a meno di notare quanto funzionino le due parole messe insieme. Così bene da poter pensare ad un’apertura cross-mediale. È possibile?

Sai che non sono sicura di capire? Se intendi collaborazioni con l'animazione, il merchandising o altre arti grafiche o performative, perché no. Il limite è il cielo, come dicono in America!

6. La graphic novel del 2014, qual è per Micol Beltramini?

Le mie! Tutte! No, scherzo. È uscita e sta uscendo parecchia roba buona, ma devo confidarti una cosa: ho letto in anteprima Seconds di Brian Lee O'Malley, l'autore di Scott Pilgrim, ed è veramente una delizia.

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