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Progetto Grandi Uffizi: gli autoritratti del Corridoio Vasariano tornano alla Galleria

Gli autoritratti oggi esposti nel Corridoio Vasariano verranno spostato al piano nobile degli Uffizi entro il 2017. Lo ha annunciato il direttore, Eike Schmidt, illustrando gli interventi che nel giro di un anno porteranno i capolavori di artisti come Chagall, Hayez e De Chirico di nuovo alla portata del pubblico. Il progetto Grandi Uffizi continua, e si amplia la lista delle opere “imprestabili”: “Non vogliamo più consentire mostre sui grandi capolavori degli Uffizi o sui tesori dei Medici, fuori dagli Uffizi: chi vuole vedere tutto questo, deve venire qua”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Corridoio Vasariano, Uffizi, Firenze
Corridoio Vasariano, Uffizi, Firenze

Eike Schmidt, il nuovo direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, continua a percorrere la strada già auspicata dal Mibact e dal ministro Franceschini: nuove progettualità di tutela e valorizzazioni del patrimonio culturale italiano. Dei cambiamenti erano già stati annunciati nei mesi scorsi, ma oggi è ufficiale: il nucleo centrale degli autoritratti oggi esposti nel Corridoio Vasariano verrà spostato al piano nobile degli Uffizi entro il 2017.

Da Baccio Maria Bacci a Chagall, da Hayez a Fattori, fino all’ultimo tratto interamente dedicato agli artisti del Novecento e dei primi scorci del nuovo millennio: Carlo Carrà, Giacomo Balla, Giorgio de Chirico, Antonio Ligabue, Michelangelo Pistoletto, Vanessa Beecroft, Patti Smith, Robert Mapplethorpe, Francesca Woodman, Jan Fabre. Un tesoro immenso: il Corridoio offre una carrellata di ben 127 volti della contemporaneità frutto di una tradizione di donazioni inaugurata oltre trent’anni fa dall’allora direttore del museo Luciano Berti il quale, alla vigilia dell’anniversario dell’inaugurazione del museo, ebbe l’idea di invitare i maggiori artisti italiani e internazionali viventi a regalare una loro opera agli Uffizi.

Una parte del Corridoio Vasariano, Firenze
Una parte del Corridoio Vasariano, Firenze

Almeno 50 delle più importanti opere, tra cui Rembrandt, Raffaello, e Pistoletto, troveranno entro un anno una nuova collocazione accessibile ai visitatori: il Corridoio Vasariano infatti, il percorso sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per la Galleria degli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio, per via della ristrettezza del corridoio e per esigenze di protezione delle opere, può essere visitato solo su appuntamento, e quindi, raramente. Esce all'aperto, dalla porta che dà su Boboli, vicino alla grotta del Buontalenti, "ma per il futuro non è possibile" ha detto Schmidt, "che nei giorni di pioggia la gente sia costretta a uscire in giardino".

Il progetto Grandi Uffizi

Leonardo da Vinci, Annunciazione, Galleria degli Uffizi, Firenze
Leonardo da Vinci, Annunciazione, Galleria degli Uffizi, Firenze

Eike Schmidt ha spiegato come, dopo dieci anni di lavori, lo stato di avanzamento dell'ampliamento degli Uffizi sia arrivato al 60%. "Ma ora le cose si faranno più rapide, non ce ne vorranno altri otto o dieci: dovremmo arrivare all'80% del completamento nei prossimi due anni. Poi altri due anni per finire tutto". Per una spesa totale di circa 35 milioni di euro.

Fra i grandi interventi di valorizzazione quello dell'incremento delle opere "imprestabili e inamovibili" dagli Uffizi: ad oggi sono circa 30 i capolavori che sono esposti permanentemente nella Galleria. Ma la lista, che comprende l'Annunciazione e l'Adorazione dei Magi, entrambi di Leonardo, potrebbe ampliarsi: "Stiamo valutando di ampliare questo elenco con altre opere", ha annunciato Schmidt all'Ansa. "Il loro numero potrebbe anche arrivare a 50, ma non salire oltre", ha aggiunto.

La politica dei prestiti ad altri musei, nazionali e internazionali, è necessaria per una realtà come quella degli Uffizi. "Quella di non fare prestiti nei prossimi anni per noi è una politica che non è né possibile né indicata. Se non prestiamo infatti non possiamo ricevere nulla, e invece è importante prestare e ricevere tesori d'arte, sotto un profilo scientifico".

La lista delle opere inamovibili si allargherà quindi, ma rispettando nuovi criteri per i prestiti, che vedono al centro l'attenzione allo stato di conservazione delle opere e la serietà scientifica della mostra alla quale verrebbe assegnata l'opera oggetto del prestito. "E poi non vogliamo più consentire mostre sui grandi capolavori degli Uffizi o sui tesori dei Medici, fuori dagli Uffizi: chi vuole vedere tutto questo, deve venire qua".

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