Processo Diddy, annunciata la data ufficiale: quanto tempo rimarrà ancora in carcere
Ieri – 9 ottobre – Sean Combs è tornato in tribunale a New York per discutere le accuse a suo carico e stabilire la data di inizio del processo. Il rapper si trova in carcere dal 16 settembre, accusato di stupro, violenza, traffico sessuale e favoreggiamento alla prostituzione. Tutte accuse per le quali Diddy si è dichiarato non colpevole ma che lo obbligano a rimanere in carcere anche perché gli è stata più volte negata l’uscita su cauzione. Se fino a ieri il giudice continuava a ripetere che il rapper sarebbe rimasto in carcere fino al processo, ora abbiamo una data più precisa. La prima udienza è stata fissata per il 5 maggio 2025, una data simbolo per lo Star System americano perché lo stesso giorno si terrà il famosissimo Met Gala.
Il processo di Diddy lo stesso giorno del Met Gala
Arrivati in tribunale, gli avvocati di Diddy avevano fatto immediatamente richiesta di un processo rapido, che iniziasse nel 2025, una richiesta che pare abbia fatto innervosire il giudice che ha rimarcato il fatto che non spetti alla difesa stabilire l’inizio di un processo. In ogni caso, richieste e nervosismi a parte, le cose sono andate come sperate dagli avvocati del rapper. La data del processo è stata infatti fissata per il 5 maggio 2025, una data che nel mondo dello spettacolo americano ha un significato ben preciso. Il 5 maggio, infatti, si terrà il Met Gala, l’evento americano secondo solo agli Oscar, organizzato ogni anno in occasione dell’apertura della mostra del Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York. Un evento incredibilmente esclusivo, al quale si accede solo su invito di Anna Wintour, direttrice di Vogue America e organizzatrice del Gala dal 1995. Coloro che solitamente ottengono l’invito sono personaggi famosi dello spettacolo, del cinema o anche dello sport, così come tutti coloro che negli anni si dice abbiano partecipato ai famosi White Party di Diddy, chissà se qualcuno sarà costretto a rinunciare all’evento per sedere al banco dei testimoni.
La durata del processo
Ovviamente è ancora difficile stabilire quanto potrà durare il processo, ma la procuratrice Emily Johnson ha suggerito la possibile durata di tre settimane. Un numero ancora molto variabile considerando che le denunce contro Combs continuano a fioccare. Al momento ne sono state depositate 12 ufficiali, ma solo pochi giorni fa l’avvocato Tony Buzbee ha annunciato di aver accettato di prendere in carico 120 clienti – 25 dei quali minorenni all’epoca dei fatti – che accusano il rapper di abusi. L'avvocato ha inoltre dichiarato che entro i prossimi 30 giorni depositerà le denunce che, se verificate, metterebbero Diddy in una posizione ancora più grave di quella in cui si trova ora. Già con le accuse a suo carico in questo momento Combs rischia infatti di dover scontare una pena che va dai 15 anni di detenzione all’ergastolo. Ulteriori sviluppi si avranno il prossimo 18 dicembre, quando avverrà la prossima comparizione di Diddy in tribunale.
Diddy rimarrà in carcere fino a maggio
Mentre si discute riguardo ai prossimi step del processo, Sean Combs resta in carcere. Il rapper ha chiesto più volte di uscire su cauzione, offrendo 50 milioni di dollari e diverse garanzie, tra cui incontri limitati a pochi ristretti che non rischiano di compromettere l’andamento del processo e soprattutto solo con donne che fanno parte della sua famiglia – viste le accuse di violenze da parte di 12 donne. Diddy starebbe vivendo una condizione di grande difficoltà dietro le sbarre. "Penso che il cibo sia probabilmente la parte più difficile", ha detto l’avvocato di Combs, Marc Agnifilo, ai giornalisti fuori dal tribunale di New York. Sembra però che il rapper debba abituarsi al carcere almeno per qualche mese. Il giudice infatti, oltre ad aver stabilito la data del processo il 5 maggio 2025, ha anche deciso che Combs dovrà rimanere in carcere fino a quella data. All’udienza hanno presenziato anche la madre e i figli del rapper che ha mandato loro baci mentre veniva condotto fuori da una porta laterale dell'aula. Ora non ci resta che attendere non solo nuovi sviluppi ma la probabile deposizione di Diddy stesso. "Non so se potrò tenerlo fuori dal banco degli imputati", ha detto Agnifilo nel documentario di TMZ The Downfall of Diddy: The Indictment. "Penso che sia molto ansioso di raccontare la sua storia. Questi sono gli atti di un uomo innocente che non ha nulla da nascondere. Non vede l'ora di riabilitare il suo nome in tribunale".