Premio Strega: a poche ore dal voto è polemica Mondadori-Neri Pozza
Doveva essere, e finora lo è stato largamente, un'edizione del Premio Strega 2017 all'insegna del fair play. Eppure, come sempre, a pochi giorni dal voto, lontano dai riflettori la lotta si è fatta segretamente sempre più serrata. Come al solito senza esclusione di colpi. Come è normale che sia, gli editori cercano di premere fino all'ultimo secondo sui votanti (i famosi "Amici della Domenica") affinché accordino la loro preferenza al proprio autore, o meglio al libro del proprio autore. E così succede che a poche ore dalla votazione finale e dalla proclamazione del vincitore del Premio Strega 2017, che si terrà stasera al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, scatti la polemica tra editori. A innescarla, un post su Facebook del responsabile della narrativa italiana di Mondadori, Carlo Carabba, casa editrice concorrente alla finale di stasera con il romanzo di Teresa Ciabatti, "La più amata".
Nel post menzionato, Carabba fa riferimento a una mail "elettorale", inviata ai giurati da parte dell'editore di Neri Pozza, Giuseppe Russo, che a sua volta sostiene in cinquina il romanzo "La compagnia delle anime finte" di Wanda Marasco, vero e proprio exploit della votazione che ha determinato l'attuale cinquina di finalisti, con ben 175 voti, due soli in meno della candidata Mondadori. Ma cosa dice la mail "incriminata"?
Cari amici, spero che abbiate avuto il tempo di leggere La compagnia delle anime finte di Wanda Marasco, romanzo tra i finalisti del Premio Strega 2017.
È un’opera che si riallaccia alla stagione letteraria che ha segnato il nostro secondo Novecento, stagione fondata sulla ricerca dello stile e sulla cura della scrittura. È un’opera perciò che si distacca dal minimalismo d’importazione americana che caratterizza larga parte della cosiddetta fiction italiana contemporanea. Sostenerla allo Strega significherebbe riconnettersi ad alcune delle pagine del Premio che hanno segnato la storia della nostra letteratura, e rendere inoltre il Premio stesso decisamente più imprevedibile rispetto agli ultimi decenni in cui l’esito è apparso stancamente scontato.
Secondo il responsabile della narrativa italiana di Mondadori, il passaggio incriminato sarebbe quel "è un’opera che si distacca dal minimalismo d’importazione americana che caratterizza larga parte della cosiddetta fiction italiana contemporanea" ritenuto offensivo nei confronti degli altri candidati. Carabba, nel suo post su Facebook, non critica la mail, né il fatto che un editore possa spendersi per il proprio libro, ma il modo con cui tale attività propagandistica è stata realizzata nel caso specifico, a suo avviso cercando di offuscare la qualità degli altri libri. A poche ore dalla premiazione, dunque, si infiamma il clima dello Strega, in attesa di una risposta di Giuseppe Russo di Neri Pozza.
Intanto, mentre la querelle Mondadori-Neri Pozza è solo all'inizio, il più votato in cinquina, Paolo Cognetti con "Le otto montagne", edito da Einaudi, spera di poter portare a casa la vittoria. Meno probabili, invece, appaiono le possibilità di vittoria per Matteo Nucci con il suo romanzo edito da Ponte delle Grazie "È giusto obbedire alla notte" e di Alberto Rollo con "Le cento vite di Nemesio" (edizioni E/O).